Antonio Valiante al parroco di Agropoli
Il vicepresidente della Regione Campania Antonio Valiante ha inviato una lettera aperta al parroco della chiesa della Madonna delle Grazie di Agropoli don Bruno Lancuba, con la quale replica alle accuse rivoltegli dal sacerdote.
Questo il testo:
Esimio reverendo,
fa bene a difendere l’ospedale di Agropoli. Rientra tra i suoi diritti e tra i suoi doveri dedicare il Suo Ufficio a tutto quanto è di interesse collettivo. Mi perdoni, però, se Le ricordo che non Le è consentito scaricare su alcuno le responsabilità di fatti inesistenti. Quello che Lei ha affermato dal pulpito è del tutto infondato e contrario alla verità. Desidero ricordarLe che la legge regionale n. 2 del 1994, che organizza il sistema delle emergenze e istituisce due nuovi ospedali, uno ad Agropoli e uno a Roccadaspide, porta la firma del sottoscritto, allora consigliere regionale eletto con appena 43 mila voti di preferenza; e scusi se sono pochi, reverendo. Mi consenta di aggiungerLe, altresì, che mi sono battuto quasi da solo per sostenere, e concretizzare nel 2004 l’apertura dell’ospedale di Agropoli, raccordandolo come richiesto dalle comunità locali, e ribadito nel corso di un apposito consiglio comunale e di un dibattito televisivo, con le strutture private già esistenti, a partire dalla clinica Malzoni. Subito dopo l’inaugurazione, fu avviata una società a maggioranza pubblica per realizzare un polo oncologico, alla luce del fatto che in provincia di Salerno per questo tipo di malattia c’era l’indice più alto di mobilità passiva. Lo stesso piano ospedaliero approvato dal Consiglio regionale due anni fa ribadì l’importanza di questa scelta. Oggi non esiste alcun atto che comprime le attività ospedaliere di Agropoli, né gli orientamenti delle ultime ore si muovono in questa direzione. Perciò Le chiedo: sulla base di quale informazione, Lei ha costruito il Suo attacco? Mi spiace replicare in questo modo ad un sacerdote. Ma lo faccio perché, da buon cristiano, la verità va difesa e promossa sempre e ovunque.
p.s. Le cose dette pur sinteticamente in questa nota possono, se vuole, essere documentate in qualsiasi modo e in qualsiasi sede.