Occhio…ai falsari!
Nel periodo natalizio con l’incrementarsi dei consumi accresce anche la quantità di danaro contante. Per i falsari è il momento giusto per immettere nel circolo una quantità di non indifferente di banconote false. A volte la fretta o la scarsa attenzione e conoscenza delle qualità delle banconote, mietono molte vittime e la somma che si rischia di perdere non è di poco conto. Purtroppo vittime preferite sono le persone anziane e coloro che hanno poca dimestichezza a maneggiare danaro.Le banconote attualmente in circolazione, gli euri, hanno molti segnalatori che ci dovrebbero mettere in guardia dai falsi. Ma procediamo con ordine. I tagli più frequenti sono quelli da 20, 50, e 100 euro. I tagli alti da 200 e 500 sono poco diffusi e ricevono maggiori attenzioni, in poche parole vengono controllati meglio. I tagli da 5 e da 10 euro hanno valore troppo basso per rendere “conveniente” la falsificazione, in ogni caso se pur minima esiste una percentuale valutabile intorno al 5% di falsi in circolazione. Per le monete metalliche da 1 e 2 euro c’è un discorso a parte: sono molto diffusi i falsi da 2 euri ma sono di difficile individuazione ed è difficile accorgersene in tempo in quanto le monete circolano con maggiore velocità. Tornando alle banconote, qualche piccolo accorgimento, oltre le consuete apparecchiature per individuare i falsi, può aiutare ad evitare di ritrovarsi in tasca una banconota presumibilmente falsa: l’unico ufficio deputato ad accertare, se una banconota è falsa o genuina, è l’organo tecnico della Banca d’Italia. Tutte le banconote euro possiedono sul lato destro del recto (parte anteriore) o una striscia olografica argentata per le banconote da 5,10, e 20 , oppure un riquadrato, sempre olografico, argentato in basso a destra per le banconote da 50,100, 200 e 500. Questo ologramma riproduce il taglio della banconota e il simbolo dell’euro (€) e sul lato in una microscrittura con valore e dicitura euro, anche nei caratteri greci, e per i tagli grandi è evidente anche il monumento corrispondente al taglio della banconota: sono rappresentati i vari stili architettonici che non corrispondono ad alcun monumento esistente. L’ologramma, inclinando la banconota, rimane sempre lucido e quasi crea un arcobaleno, se è opaco ci sono buone possibilità che la banconota sia un falso. Ogni banconota, sempre sul recto, possiede un piccolo riquadro, in alto quasi al centro, con delle piccole barre verticali a rilievo. Basta con l’unghia passare su questo riquadro e verificare se si percepisce il rilievo. Ci sono anche altre scritture a rilevo tipo l’acronimo della Banca Centrale Europea in varie lingue e la dicitura euro, ma questi particolari sono meno rilevabili: l’usura tende a far sparire queste caratteristiche. Passiamo sul verso(il retro), le banconote di piccolo taglio (5,10,20) possiedono una striscia argentata sul centro in trasparenza, anche qui basta inclinare e mettere alla luce per accorgersi se la striscia è disegnata. Le banconote di grande taglio possiedono, invece, una caratteristica più difficile da imitare che è la cifra stampata con un inchiostro dalla colorazione cangiante: sarà sufficiente inclinare la banconota alla luce per verificare se la colorazione muta da una tonalità prossima al nero al violetto. Nella maggior parte dei casi è la prova del nove. Per completare il discorso ogni banconota possiede una linea mediana nera che, vista in controluce vede scritto in caratteri molto piccolo il valore. Sono presenti anche altre microscritture e altri indicatori, mentre non potrebbe rivelarsi esaustiva la visione in controluce della filigrana in quanto è una delle caratteristiche più facili da imitare e che può trarre in inganno un occhio inesperto.Ad ogni buon conto deve insospettire la consistenza della carta: gli euri sono stampati su un supporto cartaceo in fibra vegetale tipo cotone, molto resistente.Altro punto di attenzione deve essere la scarsa qualità nella riproduzione dei disegni. Essi sono grossolani e poco definiti.In caso si ci dovesse imbattere in una banconota falsa la cosa migliore è recarsi o presso la sede Provinciale della Banca d’Italia dove verrà ritirata la banconota sospetta di falsità, senza alcun rimborso, a meno di rilevazione di genuinità, oppure ai comandi delle forze dell’ordine che poi provvederanno a smistare ai competenti uffici della Banca Centrale.In ogni caso è sconsigliato il tentativo di cedere ad altri la banconota in quanto si incorrerebbe nella fattispecie di rilevanza penale del reato di spaccio di banconote false ai sensi degli articoli 453 e seguenti del codice penale vigente. L’unica arma efficace resta l’attenzione necessaria da dedicare quando si maneggia danaro contante.
ho letto l’articolo molto interessante ed utile saluti amedeo monaco