Cancro alla mammella: chirurgia conservativa
I traguardi della chirurgia conservativa del cancro della mammella
Dott. Antonio Santoriello
Chirurgo Senologo
Seconda Università degli Studi di Napoli
Il perfezionamento delle indagini diagnostiche e la diffusione dei programmi di screening sul territorio hanno permesso, negli ultimi anni, di riconoscere un numero sempre più alto di tumori della mammella in stadio precoce. Ciò ha portato ad una continua evoluzione anche nell’approccio chirurgico con l’utilizzo di opzioni terapeutiche sempre meno invasive ed a impatto estetico e psicologico più favorevole.Attualmente infatti la chirurgia conservativa seguita da radioterapia rappresenta il gold standard nel trattamento del carcinoma della mammella in stadio precoce. Si è assistito quindi, nell’ultimo decennio, ad un continuo incremento nell’uso delle tecniche di chirurgia conservativa che nei centri dedicati costituiscono oggi il trattamento di scelta almeno nel 70- 80% delle pazienti. Nei casi in cui in cui il rapporto mammella/tumore è tale da non permettere un soddisfacente risultato estetico, in pazienti con lesioni multicentriche o con carcinomi infiammatori, in casi ancora in cui la radioterapia postoperatoria è controindicata, l’intervento di scelta deve essere ancora oggi la mastectomia. Un buon trattamento chirurgico conservativo deve quindi garantire l’ asportazione completa della neoplasia con criteri di radicalità oncologica, e buoni risultati estetici.Ciascuno dei due obiettivi si accompagna a problematiche specifiche alle quali la continua evoluzione delle tecniche di chirurgia conservativa ha cercato di dare risposte sempre più efficaci.