Tempo di saldi!
Si…svuota! Partono oggi i saldi a Napoli, Potenza e Trieste, mentre il 10 gennaio anche Aosta e l’Aquila si aggregheranno. Un momento tanto atteso dai consumatori, per il risparmio. E dai commercianti, che sperano di svuotare gli scaffali ancora troppo pieni dopo le strenne natalizie. Puntuali i suggerimenti: il doppio cartellino, attestante il prezzo pregresso a quello scontato, la garanzia del prodotto che si va ad acquistare. In tanti a cercare di lanciarsi negli “affari” a buon mercato, rientrando soddisfatti d’essere stati premiati nella pazienza del dopo capodanno. Quale merce si trovi nei saldi è tutt’altra storia. C’è chi sostiene che non sia quella di prima scelta, nel senso che capi griffati, a prezzi vertiginosi, difficilmente demordono dal costo elevato. E chi, invece, è assertore deciso che i saldi siano proprio questi. Svendita di prodotti dal prezzo proibitivo. Nel nostro Paese si calcola che il 5% degli acquirenti si dedicherà a rovistare per spaziare negli acquisti di vario genere, arrivando a 16 milioni le famiglie che si saranno ingraziate capi in fantastici saldi! Dall’abbigliamento, punto forte, all’elettronica. Nel campo dei giocattoli, una discreta flessione. Un discorso a parte per la povera Barbie, che il 9 marzo compirà il suo mezzo secolo di vita. La Mattel, che la lanciò sul mercato, consentendole d’assurgere a compagna di giochi di tante generazioni, ha un po’ usato il marchio anche per altri generi. Ed è andata bene finchè, anche le bambole, scendono dai loro piedistalli. Sviscerata la concorrenza femminile. Senza sconti. E nel 2001, l’entrata in scena trionfante di Bratz. Senza troppi scrupoli, s’è imposta sui mercati. La povera Barbie, da sempre regina e principessa, s’è vista a poco a poco detronizzata. Un nuovo tipo con cui competere. Di bambola, da incarnare l’ideale femminile. Dall’aspetto longilineo e truccatissima, della prima Barbie, a quello super trendy della nuova Bratz. Tempora mutantur…ed anche i giochi, quelli che da sempre hanno cullato l’infanzia, oltre ad essere oggi avviati interamente verso l’informatica, playstation in primis, vanno riadattati ai bambini del terzo millennio. Riusciranno ancora a far sorridere?