Mercato SanSeverino: Carlo Casale, l’amore per la musica
Eclettico, poliedrico, simpaticissimo, “sfizioso”, ironico, intelligente, con una cultura musicale (e non solo) vastissima: lo si potrebbe tranquillamente definire un po’ il Renzo Arbore di Mercato S. Severino; oltre alla sua indiscussa competenza in campo musicale è conosciuto anche come grande, fanatico tifoso del Napoli: stiamo parlando di Carlo Casale, titolare di uno dei più accorsati e forniti negozi di dischi di Mercato S. Severino nonché organizzatore di eventi cultural-musicali, come quello del 3-4 maggio dello scorso anno, dal titolo (eloquente): “Su di giri”, riguardo i dischi di vinile (cavalcando la tigre di questi tempi di riviviscenza dello stesso vinile) e con la collaborazione di Pino Imparato. “Perché si è dedicato alla musica e ai dischi?” “La musica è sempre stata una mia passione, sin da bambino; è anche una passione di famiglia, in quanto mio fratello Turuccio [Salvatore], scomparso recentemente, era un orchestrale, ha suonato con diversi gruppi della scena nazionale e internazionale, in Olanda, Belgio, Francia, Germania.” “La passione di mio fratello, come la mia, è stata poi riversata – come in un’ideale eredità – anche ai nostri figli e nipoti, come appunto il figlio di Turuccio, oggi affermato deejay.” “Per quanto riguarda le mie origini, io ho iniziato con il negozio di dischi nel 1964, ben 45 anni fa; poi ho proseguito come rappresentante di una casa discografica, da agente discografico, nel 1967: mi ricordo il tormentone di quegli anni, il successo di Antoine “Pietre”. Ho coltivato la passione in tal campo non tanto come collezionista, soprattutto di vecchi dischi – che oggi non si sentono più – ma come ascoltatore “puro” di musica: tutta, e quando dico tutta intendo qualsiasi e differente genere di questa bellissima arte, dall’heavy metal alla classica.” “Ci tengo a dire che oggi, paradossalmente, i cd [compact disk] non vanno più, non sono più di moda, mentre c’è un ritorno “vintage” – così lo possiamo definire – del caro, vecchio vinile; colgo l’occasione per pubblicizzare e ricordare l’appassionante mostra del disco in vinile (33-45-78 giri), con reperti “storici” e rari, introvabili. La mostra quest’anno si terrà un solo giorno a Palazzo Vanvitelli il 24 maggio.” “Col mio sito, poi, il sito: www.carlocasale.it, oltre alle cose nostrane, agli eventi di S. Severino (un album fotografico-storico con cartoline d’epoca), insieme agli allegati e alle foto che mi pervengono dai Sanseverinesi, utili per coloro che risiedano fuori del paese, tratto anche di rarità discografiche, vere e proprie perle, che interessano certamente artisti conosciuti, noti (d’epoca, come Nicola di Bari, Al Bano, Boney M – o Bobby Farrell, il suo vero nome) ma vi sono anche cantautori emergenti, nuovi talenti e cantautori “sconosciuti”, che si affidano a un mio commento, anche per recensirli; ciò è a mio avviso importante per lasciare qualcosa, notizie difficili da trovare, come mia testimonianza per le nuove generazioni.” “La musica oggi, con Internet: secondo lei dà più aiuto la rete alla musica?” “No, Internet ha distrutto la musica, per un motivo di saturazione: non permette di creare delle emozioni, un interesse reale soprattutto giovanile; con poco sforzo oggi si scaricano (e si vedono, anche in immagini) milioni e milioni di suonerie, mp3, canzoni, video per ogni sorta di musica, mentre una volta si assaporava di più, c’era maggiore desiderio di acquistare musica, un disco si poteva comprare coi propri risparmi, per avere l’idea, la dimensione del possesso. Ai nostri tempi invece la compravendita di dischi costituisce un problema anche – ma certamente non solo – economico, per l’alto prezzo dei cd, 25 euro in media. Senza contare che spesso si acquista un cd intero per una sola canzone, che poi passa di moda.” “Diverso il caso del collezionista, poiché gli appassionati ritrovano il piacere di riascoltare e soprattutto di conservare pezzi rari, “roba che scotta”… Inoltre ci si mettono la Siae e varie leggi relative alla fruizione di musica, ma il problema più grande sono i tempi consumistici che stiamo vivendo.” “La musica e i dischi attualmente, nell’epoca degli mp3.” “Gli mp3 sono importanti, utili, ma si perde la passione. Oltretutto per i giovani è diventato marginale il senso del possedere, come lo è diventato lo sforzo musicale dei grandi studi discografici: al giorno d’oggi ce ne sono di piccoli, ma in essi non troviamo più arte, solo mestiere.” “Amarcord e aneddoti della sua vita?” “Ce ne sono tantissimi, come quello di Bobby Solo, del suo disco che si trovava esclusivamente nel mio negozio; ma invito i lettori e gli utenti a visitare – per conoscere maggiori dettagli sugli aneddoti che mi riguardano – il sito succitato: www.carlocasale.it.” “Perché il sito con cartoline d’epoca?” “Per contribuire a ricordare i tanti eventi di S. Severino, l’evoluzione anche e soprattutto culturale del paese, nel ricordo di persone anziane ma che potrebbe essere un revival per le giovani generazioni, anche se ho notato che sono proprio i più anziani a entrare nel sito: i ragazzi non si interessano a quel che succedeva in passato a S. Severino. La nostra cittadina ha subito con l’era Romano una metamorfosi di portata non indifferente, è divenuta un paese invidiabile, anche tecnologicamente.” “Come è nata la sua passione per il Napoli?” “Io nel ’56, ero ragazzino, avevo 11 anni, ero tifoso della Fiorentina, allora squadra fortissima che vantava ben 9 calciatori su 11 in Nazionale, anche per il simbolo di questa squadra: il giglio. Siccome lo stesso simbolo era anche quello che contraddistingueva i boy scout – quelli di Gino Noia – ecco spiegato il perché tifavo Fiorentina.” “Poi crescendo sono stato coinvolto in manifestazioni sportive dedicate al Napoli, culminate con l’apertura del primo club Napoli a S. Severino in via Torino, del quale sono stato uno dei soci fondatori e dei principali organizzatori. Da allora sono diventato fanatico di questa squadra del nostro Sud, anche perché era in serie A. Tuttavia sono anche meridionalista: simpatizzo infatti per le altre squadre del nostro territorio, come la Salernitana, l’Avellino, la Cavese, la Nocerina.” “Perchè a maggio 2008 ha voluto la kermesse “Su di giri”?” “Proprio per potenziare la cultura del vinile, che dà emozione, sensazione nell’ascoltarlo e poi conservarlo, il cd è freddo, non provoca sentimenti agli amatori della vera musica.”
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