Pellezzano: educazione alla legalità tra i banchi
Il sindaco Eva Longo inaugura, sabato 24 gennaio 2009 alle ore 10.00, il primo giorno di studio dedicato al progetto “Educazione alla legalità sicurezza e giustizia sociale” rivolto agli studenti della Scuola Media Genovese di Pellezzano.All’incontro, che avrà luogo nella sede del Circolo Galdi a Coperchia, interverranno, dopo il saluto del sindaco, l’assessore comunale alla pubblica istruzione e cultura, Pasquale Giordano, la dirigente scolastica Maria Marrucci e il dottore Sante Massimo Lamonaca, coordinatore del progetto. La relazione è affidata a Vito Colucci, magistrato del Tribunale di Salerno esperto in diritto di famiglia. In tutto sei lezioni, durante le quali saranno affrontati temi legati all’ educazione ai valori, pace e solidarietà, educazione civica e sicurezza, pari opportunità, educazione alla salute, educazione all’ambiente, uso consapevole del danaro, legalità democratica, lotta alla mafia, diritti umani e diritti dei minori, la pratica sportiva come contributo alla legalità, doping, criminalità informatica racket e usura. In cattedra magistrati, avvocati e rappresentanti delle forze delle ordine, ma anche esperti informatici, psicologi e associazioni anticamorra e per il recupero dei giovani tossicodipendenti. In questa nuova edizione uno spazio sarà, inoltre, riservato alla educazione stradale: norme dei pedoni, dei ciclisti e dei ciclomotoristi, l’importanza del casco, delle cinture e della velocità, igiene psicofisica di chi guida. Pellezzano continua così sulla strada della legalità, andando incontro alle giovani generazioni, oggi ancor più bisognose di riferimenti forti e costanti. E’ un percorso, quello dell’ educazione alla legalità nelle scuole, cominciato ormai da diversi anni. Che del resto non ha mancato di dare i suoi buoni frutti. L’amministrazione comunale si è fatta promoter di una necessità: stare più vicini ai giovani e sostenere la scuola nel difficile ruolo di educazione e formazione che svolge quotidianamente quindi le famiglie spesso strette tra i bisogni crescenti dei propri figli e la necessità di portare avanti casa e famiglia con ritmi sempre più frenetici. Il progetto organizzato da un gruppo di magistrati coordinato da Sante Massimo La monaca, giudice onorario presso il Tribunale Salerno, si concluderà il 3 aprile ad Eboli con un incontro esterno presso l’Istituto di Custodia Attenuata. Gli studenti incontreranno detenuti dell’I.C.A.T.T. e discuteranno di dipendenza e nuove dipendenze:strategie di prevenzione e modelli di intervento. <<Il coinvolgimento diretto degli studenti è una vera e propria forma di prevenzione – ha commentato il primo cittadino – essi disegnando il disagio visto con i loro occhi, scrivendo ciò che pensano della legalità, della sicurezza, di tematiche ambientali come di casi di cronaca che vedono coinvolti i giovani, mettono in moto meccanismi positivi, pensieri profondi, che li aiutano a crescere, maturare, distinguere il giusto dall’ingiusto. Ed aiutano anche i docenti e i genitori in primis a comprendere forme di disagio alle volte talmente sottili da non essere evidenti>>.