Dario Barbirotti: spiagge cementificate in città
Troppo cemento sulle spiagge salernitane. Non è stata soltanto una violenta mareggiata a causare la devastazione del litorale cittadino. Da oltre trent’anni, proprio nell’area maggiormente danneggiata (Mercatello, Pastena e via Allende), le spiagge salernitane sono state sottratte alla libera fruizione dei cittadini e affidate a privati, che hanno aperto lidi e realizzato manufatti e strutture in cemento armato, che mal si conciliano con gli interessi urbanistici della città e la tutela del patrimonio ambientale. Infatti, le grosse strutture realizzate a pochi metri dal mare, oltre ad essere antiestetiche, hanno contribuito all’erosione del mare. Di fatto tali costruzioni sulla spiaggia, inibendo anche la vista del mare, contrastano con i più moderni metodi di gestione del litorale marino. Inoltre, a Salerno da decenni si verifica un’altra anomalia davvero anacronistica, retaggio di vecchi ed obsoleti privilegi: un tratto molto lungo del nostro litorale è gestito, in modo esclusivo, dalle varie componenti delle forze armate. Sul lungomare Allende, i nostri arenili sono stati tramutati in club privilegiati, per un’elite particolare. Se davvero fossero aree militari non ci sarebbe nulla da obiettare, invece le spiagge sono state trasformate in stabilimenti balneari, con strutture fisse, i cui gli unici utenti sono gli appartenenti alle varie forze armate ed i loro familiari. Anche alla luce del recente disastro è necessario rivedere la classificazione di area militare e garantire che le spiagge salernitane siano messe in sicurezze, con gli opportuni interventi di ripascimento e di tutela naturalistica. Il recupero delle spiagge, ora occupate dal lido dei carabinieri, dell’esercito, della polizia, può divenire una nuova risorsa, che oltre a consentire a tanti salernitani di usufruire delle stesse, coinvolgerebbe numerosi soggetti in un discorso integrato di gestione del territorio, dando nuove possibilità in campo occupazionale, con giovani salernitani, che potrebbero fare “nuova impresa eco-compatibile”, con benefiche ricadute socio-lavorative. Già in passato, nel settembre 2002 e nel maggio 2003, al sindaco del tempo De Biase, ho avanzato la proposta di salvaguardare meglio il nostro litorale, smilitarizzandolo e liberandolo dalle strutture cementizie. Allora indicai anche di tener presente alcuni aspetti connessi agli interventi di protezione sociale prestati ad appartenenti alle Forze Armate, come dall’art. 24 comma 3 DPR 24.7.77, e quindi elaborare una nuova e più limitata assegnazione di aree marittime, solo per questi fini sociali delle forze armate, senza frammentare gli arenili suddividendoli per divise, stellette o alamari. Non bisogna penalizzare gli imprenditori del settore turistico-balneare, ma di certo non possiamo assistere al ripetersi di grossi disagi per la popolazione e di gravi danni alla comunità, altrimenti ogni volta un’altra mareggiata porterà nuovi sconquassi in città; il recupero del litorale salernitano deve avvenire con la rimozione delle strutture fisse realizzate nel corso degli anni, liberando dal cemento le nostre spiagge.
Avv. Dario Barbirotti ,Consigliere Comunale “Progressisti per Salerno”