Cava de Tirreni: il governo della città di Pasquale Petrillo
La cronaca politica cittadina dei primi trenta mesi del governo Gravagnuolo, raccontata senza alcuna pretesa storiografica, bensì con l’obiettivo di cogliere gli aspetti più significativi e salienti delle dinamiche politiche, è al centro del libro Appunti sul governo della città di Pasquale Petrillo, presentato ieri sera presso il Social Tennis Club di Cava de’Tirreni.Il libro edito dall’Associazione Comunicazione & Territorio è stato presentato da Guglielmo Scarlato, già parlamentare DC, dal direttore del quotidiano La Città Angelo Di Marino, con il coordinamento dell’avvocato Luciano D’Amato, vice presidente dell’Associazione Comunicazione & Territorio.“L’opera -ha sottolineato il presidente del Social Tennis Club, l’avvocato Francesco Accarino- è un instant book in cui è racchiusa la passione e l’impegno civile dell’autore. Nel coinvolgimento di Pasquale c’è la scintilla che appartiene a tutti noi”. “Il testo che si conclude con la parola speranza –ha evidenziato l’assessore alla Sicurezza Vincenzo Servalli, nel porgere il saluto del Sindaco Gravagnuolo, assente a causa di un sopraggiunto lutto familiare- illustra le vicende dell’amministrazione Gravagnuolo. Affronta, infatti, strumenti di programmazione e sviluppo come il piano urbanistico comunale ed il documento di orientamento strategico ma anche tematiche scottanti come l’abusivismo edilizio. Petrillo sottolinea che gli abbattimenti erano necessari anche se evidenzia alcuni “ma”. L’opera è realizzata in modo arguto esprimendo giudizi seri in un periodo in cui sembra che le categorie di destra, di sinistra e quindi anche di centro, non abbiano più significato”. “Il libro -ha argomentato Angelo Di Marino, direttore del quotidiano “La Città”- sintetizza gli eventi dei primi trenta mesi dell’amministrazione Grvagnuolo in un compendio mai pedissequo ma critico. Petrillo si avvale di uno stile più vicino a quello di un giallista consumato che a quello di un semplice osservatore. L’autore, quindi, crea un crescendo di attese che porta all’evidenza di una storia condivisa. Scompone, con lucidità rispetto alle sue radici politiche, le vicende dell’amministrazione Gravagnuolo”. “Gravagnuolo, Petrillo e Cava de’ Tirreni –ha rimarcato Guglielmo Scarlato- sono i tre personaggi che costituiscono lo scheletro dell’opera. E’ un libro di cronaca che racconta la politica nel suo farsi senza sconfinare nell’amaro. E’ un piccolo manuale di politica contemporanea. Oggi, la scelta dei partiti liquidi che corrono il rischio di divenire gassosi, ha determinato lo spostamento della politica in direzione delle municipalità. I veri politici del 2009 sono i sindaci, eletti a suffragio universale che costruiscono una strategia per la città e la segnano. Petrillo è il memorialista di vizi e virtù e rappresenta la città. Il libro non è un’agiografia di Gravagnuolo, perché il retrogusto della narrazione è democristiana. Petrillo è un democristiano e forse lo sarà sempre. E’ indulgente con il primo cittadino, perdonando la sua matrice politica di partenza perché Gravagnuolo ha finito con il democristianizzarsi”. “Sono –ha concluso Pasquale Petrillo- per un’idea mite di politica. Sostengo l’amministrazione per la sua visione etica e non moralista della politica. E’ vero, ho nostalgia di un’altra stagione politica dove vi erano i partiti popolari. Tuttavia, non esprimo un giudizio negativo sulla classe politica cittadina attuale, pensando che nel suo insieme sia sufficientemente preparata e che vive una grande difficoltà. C’è però tanta gente valida che purtroppo è ai margini. Ad ogni modo, preferisco raccontare la politica piuttosto che farla nel presente, perché non ho voglia, ma soprattutto ho paura in una stagione che non mi entusiasma e poco mi appartiene. Il libro termina, però, con la parola “speranza”, la speranza di una città ben amministrata, dove ci sia dialogo, dibattito e la migliore classe politica possibile”.