Licenziamenti in arrivo: 15.500 collaboratori scolastici

Sono state avviate le procedure di licenziamento del personale Ata (Ausiliario Tecnico Amministrativo) che andranno a colpire circa 15.500 collaboratori scolastici in tutta Italia, di cui circa 14.500 addetti alle pulizie e 1.000 amministrativi Co.co.co, dislocati soprattutto al sud del paese e composti prevalentemente da donne sui 45-50 anni. Per molte scuole si profila la sospensione dei servizi di pulizia e segreteria attualmente svolti dagli Ata.  Di fronte a questa gravissima emergenza occupazionale, che fra marzo e aprile rischia di espellere dalla scuola dei lavoratori che non godono di alcun ammortizzatore sociale, la Rdb-Cub insieme a Cobas e Sdl ha indetto per domani, venerdì 6 febbraio, una giornata di sciopero generale del personale Ata, con manifestazione a Roma davanti al Ministero della Pubblica Istruzione. Il problema è stato scatenato dalla assenza nella Finanziaria 2009 delle risorse da destinare a questi servizi per i quali, dopo le prime proteste, sono stati stanziati col decreto anticrisi solo 110 milioni di Euro contro i circa 375 milioni necessari. Tuttavia il personale Ata è vittima anche di altre discutibili scelte. Questi lavoratori sono infatti ex Lsu (Lavoratori socialmente utili) di cui da tempo la RdB-Cub chiede una internalizzazione a cui non si è mai voluto dare corso, con la conseguenza che gli Ata hanno continuano a dipendere da ditte e cooperative il cui appalto deve essere rinnovato ogni anno. Chiarisce Emidia Papi, della Federazione nazionale Rdb-Cub: Il governo, nel tentativo di tagliare la spesa pubblica, scarica sui lavoratori il costo di una crisi di cui questi non sono certo responsabili. Ma non possiamo passare sotto silenzio anche l’ irresponsabile atteggiamento dei sindacati concertativi – aggiunge Papi – che negli anni scorsi si sono opposti a qualsiasi proposta di stabilizzazione negli organici delle scuole pubbliche e ancora, nel novembre scorso, hanno minimizzato il problema giungendo a boicottare le iniziative di lotta che noi, insieme a Cobas e Sdl, abbiamo attivato, conclude la dirigente Rdb-Cub.