Project Financing: come e cosa fare

Albi

Lanciato nel lontano 1994, con la legge Merloni, il “project financing” non ha fatto molta strada, soprattutto nel mezzogiorno d’Italia. Il problema è di ordine culturale; difatti il p.f. affonda le sue radici in regole e principi che sono totalmente differenti dalla logica di valutazione dei rischi finora conosciuta nel nostro Paese. Poi ci sono le banche che invece di porre la loro attenzione sul progetto e relative capacità di generare flussi economici e lavorativi, valutano l’impresa soltanto sotto il profilo della sua capacità di credito. Il terzo problema è rappresentato dall’attuale impreparazione della pubblica amministrazione che non riesce a tenere nel giusto conto il fatto che le procedure di p.f. rappresentano un vero e proprio cambiamento epocale.  Di tutto questo si è discusso in un affollato convegno tenutosi nel salone del gonfalone del Comune di Salerno alla presenza del sindaco Vincenzo De Luca e del responsabile dello sportello unico Alberto Di Lorenzo alla presenza del presidente dell’ordine dei giovani commercialisti Gianvito Morretta e di vari imprenditori oltre al rappresentante delle banche. Ci sarebbe, anzi c’è un altro grosso ostacolo per il definitivo rilancio dei p.f.; l’ostacolo è rappresentanto dalla cultura del sospetto che anima tanta parte della magistratura che non riesce a cambiare registro nei confronti di un progetto patteggiato (com’è il p.f.) e blocca spesso sul nascere qualsiasi iniziativa imprenditoriale scambiando un “errore amministrativo” per un fatto con ricaduta penalmente perseguibile. Lo ha affermato il prof. Rino Sica, dell’università di Salerno/Fisciano, che ha auspicato un cambio di mentalità anche da parte della pubblica amministrazione che è molto lenta e farraginosa rispetto alla velocità decisionale dell’imprenditore. Molto preciso e dettagliato l’intervento dell’ing. Antonio Lombardi, presidente prov. dell’ANCE, che ha ricordato come negli ultimi quarant’anni siamo passati dal primo posto in Europa per chilometraggio autostradale in fondo alla classifica UE superati di gran lunga anche dalla Spagna che partiva molto svantaggiata, a dimostrazione della palude burocratica tuttora esistente. Il presidente Lombardi ha lanciato, infine, la proposta di costituire un “tavolo tecnico” in grado di porsi come anello di congiunzione tra la pubblica amminstrazione, le banche e i consulenti tecnici dei magistrati. Puntuale anche la relazione svolta da Alberto Di Lorenzo. Come sempre applaudito l’intervento del sindaco De Luca che ha evidenziato come l’arretratezza culturale del mezzogiorno rispetto al nord danneggi l’intera economia del sud con gravi ripercussioni sull’occupazione.