A suon di grillate, turpiloquio e bestemmie da Mamma Rai
di Rita Occidente Lupo
Il turpiloquio televisivo. A ritmo del Vaffa… ora tanto age! Essere sboccati, audience. Come gettare battutacce di dubbio gusto, con quelle grillate che stanno prendendo sempre più quota. Le parolacce non fanno più scalpore. Un tempo, Mamma Rai, curava soprattutto il lessico forbito. Per insegnare qualcosa. Se si pensa a quando il maxischermo in bianco e nero, polarizzò l’attenzione degl’Italiani. Il suo ingresso trionfante nelle case, per la valenza culturale-informativa. Oggi, invece, in video di tutto. Licet. Nelle sere scorse, in pieno Forum, Fabrizio Bracconeri ha prorotto bestemmiando e poi smentendo. Per qualcuno, soltanto un epiteto colorito, per altri, una vera e propria ingiuria religiosa. Certamente gli eufemismi sono sempre di moda. E soprattutto salvano capra e cavoli, quando gli uni o gli altri rischiano di finire fritti! La bestemmia, un tempo epiteto di quanti lontani dalla religiosità popolare, si dedicavano ad un lessico a volte anche triviale, nell’accezione più ampia del termine, oggi non fa più specie. In quel lassismo che imbeve il buoncostume, il bon ton, ammuffito dai secoli. Con qualcuno, che ancora si rizzela, chiedendo il rispetto per ciò in cui professa di credere, l’ osservanza di quei canoni sociali di buona educazione, ai quali nessuno più s’appella. Altro che educazione civica da ripristinare tra i banchi! Occorrerebbe che qualcuno, riuscisse a dirla tutta in materia di buone maniere, che non più preconfezionate, devono permeare la vita civica. L’esempio, ovviamente dovrebbe partire dall’alto. Anche quando si finisce nell’aula di Montecitorio, per bissarsi a lanci di centesimi o metaforicamente scartando fettone di mortadella. Immagini che il gossip politico ha mandato in pasto alla cronaca, per far sì che si ridicolizzassero i colletti bianchi. Ma anche che si facesse comprendere, ,come l’educazione ed il rispetto, non debbano degenerare in alterchi scurrili. Dai “dotti” amministratori, l’arte del saper vivere! Un repulisti parlamentare, urlato dal genovese Beppe Grillo, in tutte le salse.