Sandro De Franciscis: lascia la politica per Lourdes
Il senso della vita. Quello che a volte sfugge di mano, quando si crede d’averlo afferrato dopo una frenetica corsa. Sperando d’esser arrivati nel guiness, per quanto desiderato. Anche subito. O con quei grani di pazienza, che non guastano in nessuna salsa. Un senso che a volte si cerca di drogare, corrompendo il proprio io, con quelle accozzaglie emotive che alienano, anzichè far vivere. Lasciando, poi, il vuoto che spaventa. Un modo per riempire i propri giorni, la propria nevrosi, nel sentirsi impegnati. O, semplicemente, qualcuno. Capace di poter dire la propria, tra coloro che contano. Nel coro parolaio. La politica. Quell’arte sottile che spesso edulcora per corrompere. Che ammalia, senza cantare. Che invoglia, per riscattare l’orgoglio. Un modo per giungere al potere. O per conquistare un ruolo in società. Anche tra spine e compromessi. Menzogne e responsabilità. E scrollatine di mestiere, quando l’aria opprime chi ama sentirsi libero. La riflessione attenta, colloca, su una traiettoria diversa. Assecondando quel latente richiamo ad un’esistenza sbirciata da un’altra angolatura. La via di Damasco, forse più di qualcuno la sperimenta. Ma anche senza folgori se ne può invertire il corso. Per le proprie scelte. E’ accaduto al presidente della Provincia di Caserta, Sandro De Franciscis, il cui mandato amministrativo scade il prossimo anno. Medico, presenza di spicco nel panorama politico meridionale, da tempo la sua attività accanto ai sofferenti a Lourdes. Questo fino a quando è stato nominato presidente del Bureau Medical, incarico prestigiosissimo, dato l’organismo preposto all’accertamento dei casi di guarigione. Un medico che subentra ad un francese, per la prima volta italiano. L’incarico di De Franciscis, comporterà un ‘inversione di marcia. Un trasferimento con la propria famiglia in Francia ed una dimensione diversa di vita. Nel polmone di spiritualità mariana, da oltre un secolo e mezzo, gli echi della politica sono spenti. I toni delle diaspore clientelari, sopiti. I compromessi delle alleanze, inesistenti. Le giornate, scandite dalla preghiera, dalla coralità della fede, dalla speranza di guarigioni. Sempre sotto lo stesso cielo. Che in migliaia continuano a guardare, dall’alba al tramonto, sotto i Pirenei. Riannodando, in cuore, mille desideri. Un’oasi di pace, che la Vergine scelse per le Sue apparizioni alla piccola Subireau, donando un rettangolo di Paradiso, a quanti accorrono incessantemente ai Suoi piedi per ricaricarsi! Auguri presidente. A lei un compito arduo, delicato, oneroso. Ma le è toccata, evangelicamente, la parte migliore!
La professione medica è(o dovrebbe)essere già di per se una missione con lo scopo di alleviare corpo e mente dei bisognosi che a loro si affidano,Sono poi degni di stima coloro che ne fanno anche una missione spirituale.Utimamente ho sentito diverse persone che percorrendo ‘La via di Damasco’si sono sentite attratte .
Ci sono ,anche persone,dal passato burrascoso,come una nota attrice che da quando è venuta in contatto con gesù(come lei dice) la sua vitaè cambiata.Secondo il mio punto di vista,è cambiata così radicalmente da sembrare finta.Parla a monosillabi,si veste in modo scialbo…io mi domando,ma x amare il Signore bisogna annientarsi?Non lo si può amare vivendo il quotidiano con tutte le difficoltà ,gioie e dolore che la vita stessa comporta?Ammiro il medico che va a curare,ma nn chi fa diventare la fede uno strumento o un alibi .
Spero che ti ricordi di me…..Sono sempre stato orgogliosissimo di essere stato un tuo amico,e sei stato per me forse uno dei pilastri delle mia vita…..ti ho sempre voluto veramente bene,e ti saro’ per sempre grato…..ma non immagini quanto mi manchi ora…..fatti sentire…..(S.O.S)abbracci Vincenzo