Salernitana sconfitta a Trieste
Emanuele Valletta – Giuseppe Carpentieri
Si interrompe la striscia di due vittorie consecutive della Salernitana. Al Nereo Rocco di Trieste, i granata subiscono l’ennesima sconfitta che sa di beffa, contro una squadra modesta che tuttavia ha saputo concretizzare a pieno le poche occasione concesse da una difesa addormentata come quella degli scorsi mesi. Eppure, dalla cintola in su, la squadra sembra cominciare a funzionare: nonostante il mister salernitano rinunci a Di Napoli per lanciare il trio d’attacco Ganci-Fava-Iunco, la Salernitana tiene molto bene il campo per tutto il primo tempo, grazie all’ottimo lavoro a centrocampo di Pestrin e alle volate degli esterni d’attacco. Come al solito, le note dolenti provengono dalle fasce difensive. Cannarsa e Marchese sono inguardabili, ed il primo gol della Triestina nasce da un errore di copertura del primo e un errore di chiusura del secondo: è facile, per Della Rocca, insaccare a due passi da Berni un cross apparentemente innocuo proveniente dalla fascia del terzino destro granata. Gol bissato dal difensore centrale Minelli venti minuti più tardi, che con la collaborazione della difesa granata (che tenta un improbabile fuorigioco), palleggia e insacca come un attaccante vero, spiazzando Berni. Sono le uniche due occasioni del primo tempo per la Triestina: paradossalmente, infatti, è la Salernitana che crea una mole industriale di gioco e si affaccia spesso dalle parti del portiere giuliano Agazzi e spreca alcune grandi occasioni, soprattutto con Iunco che a tu per tu con il numero uno triestino cincischia e si fa anticipare, e con Pestrin, il cui tiro dai 25 metri sta ancora facendo tremare la traversa. Le occasioni sbagliate e il passivo, tuttavia, non abbattono i granata, che rientrano in campo nel secondo tempo con il piglio giusto e con un Di Napoli in più. Quest’ultimo entra subito in partita e mette spesso in difficoltà i difensori avversari, anche se il gol che accorcia le distanze è prodotto come al solito dalla premiata ditta Pestrin-Iunco: il formidabile lancio di 40 metri del centrocampista granata deve essere solo appoggiato in rete dall’ala proveniente dal Chievo, che approfitta di un buco nella difesa di casa. I restanti minuti sono quasi un assedio dei granata, che danno in ogni momento l’impressione di poter compiere l’impresa. Tuttavia la scarsa vena di Fava (che realizza, ma in fuorigioco) si fa sentire, e Di Napoli non è fortunato: prima segna in fuorigioco, poi vede un suo calcio piazzato deviato in corner da Agazzi, poi manda in porta Iunco che fa gonfiare la rete avversaria, ma ancora una volta si vede sventolare in faccia la bandierina dell’assistente dell’arbitro. E’ così, dunque, che la Triestina segna il terzo gol (su tre palle gol effettive) approfittando dell’ovvio calo atletico della squadra campana. Anche questa volta la difesa ha grosse responsabilità, e Princivalli viene lasciato liberissimo di calciare dal limite sugli sviluppi di un corner ed insacca, complice la deviazione di Kyriazis, oggi poco sicuro al contrario delle ultime apparizioni. Si chiude così il match, e la Salernitana ha ancora una volta di che recriminare: la squadra ha finalmente trovato una buona intesa in fase di impostazione, ma la difesa ha ancora seri problemi. A guardare le altre squadre di serie B, non siamo gli unici ad avere questi difetti, ma considerata la posizione pericolosissima in classifica, mister Castori farebbe bene a registrare la fase di copertura: se gli avversari segnano ad ogni occasione creata, le partite non si vincono.