Cava de Tirreni: Lina Merlin e le case chiuse al Social Tennis
Un piccolo, ma grande libro tra storia e sociologia, che ripercorre le peripezie di una legge approvata dopo dieci anni di dibattiti parlamentari. Senza trascurare il presente ed i fenomeni della criminalità commessi alla prostituzione. Al centro la figura di una donna cattolica e socialista, quale Lina Merlin.Di tutto questo, in concomitanza con la Festa della donna, si è discusso nel corso del terzo appuntamento della Rassegna letteraria Com&Te ieri sera al Social Tennis Club di Cava de’ Tirreni con Giuseppe e Gianna Tamburrano, autori di Lina Merlin e le «case chiuse», pubblicato da l’Unità per la collana Le chiavi del tempo, diretta da Bruno Gravagnuolo.“Lina Merlin viene ricordata soltanto per la legge sull’abolizione dei bordelli -spiega Gianna Granati Tamburrano- invece ha condotto numerose battaglie quali quella per il lavoro alle donne che le è costato persino il confino in Sardegna durante il ventennio fascista. Oppure quella per l’abolizione della dicitura figlio di N.N. sui documenti.”“La presentazione di questo libro coincide con la festa della donna -ha sottolineato Giuseppe Tamburrano- sollecitato dalle domande degli organizzatori della rassegna, Pasquale Petrillo, presidente dell’Associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio, ed Alfonso Bottone, direttore editoriale del periodico d’informazione ECOmagazine.– ed oggi, guardando a come il fenomeno è cambiato- mi sento di dire che se la scelta della donna è libera deve essere rispettata. La prostituzione su strada crea allarme sociale, specie se intorno vi è sfruttamento e fenomeni di tratta e di schiavitù. Per questo dico che la prostituzione in casa è forse il meno peggio in questi casi”. Il volume, così come indicato dall’assessore alla Pubblica Istruzione Daniele Fasano, presente alla manifestazione, entrerà a far parte della sezione “Libro al femminile” allestita presso la biblioteca comunale.Secondo Bruno Gravagnuolo, Lina Merlin è stata “una donna cattolica adulta che militava nel movimento socialista e che pose un tema eticamente sensibile in un mondo dove il peccato veniva rintanato in una nicchia chiusa. La Merlin portò la sessualità fuori dalla menzogna”.I coniugi Tamburrano, prima di recarsi alla presentazione, sono stati ricevuti dal sindaco Luigi Gravagnuolo a Palazzo di Città. A fare gli onori di casa anche l’assessore Michele Coppola, esponente del partito socialista metelliano, in omaggio a Giuseppe Tamburrano, storico dirigente socialista, consigliere politico di Pietro Nenni ed attuale presidente della Fondazione Pietro Nenni, carica che ha assunto nel 1985.