SEA PARK: Intercettazioni, interrogatori e sospetti
(quinta puntata)
Nelle precedenti quattro puntate ho pubblicato alcune intercettazioni telefoniche ed ambientali, disposte dal pm Gabriella NUZZI nell’ambito delle indagini sul presunto caso di lottizzazione forzata per la realizzazione dell’ipotetico Sea Park al posto dello stabilimento Ideal Standard di Salerno, che hanno delineato il clima ambientale in cui si muoveva ed era costretta ad operare il pm NUZZI all’interno di una Procura della Repubblica attraversata da invidie, dilazioni e lotte intestine. Il tribunale di Napoli, prima di assumere una decisione, chiama alla sbarra dell’ufficio del GIP Francesco Todisco il teste Carmine Nigro ritenuto importante per comprendere quali fossero i reali rapporti tra il procuratore aggiunto Michelangelo Russo e alcuni indagati nell’inchiesta della NUZZI. E’ il 3 aprile 2006 e il Nigro risponde: “Da tempo sono consulente del gruppo imprenditoriale Maiolica e da tempo (circa venti anni) conosco il magistrato dott. Michelangelo Russo, il quale mi risulta essere in qualche modo imparentato con i Maiolica. Mi viene chiesto di riferire in ordine ad eventuali forme di interessamento e/o di condizionamento da parte del dott. Russo rispetto alla vicenda penale che coinvolge i Maiolica ed io rispondio che non mi risulta nulla del genere…….Quando vi fu il sequestro preventivo dell’area ex Ideal Standard che Maiolica aveva acquistato dalla San Marco Immobiliare, si decise nel corso di una riunione con i Mastromartino (parenti dei Maiolica e parenti pure del dott. Santoro) di contattare il magistrato….fu così che ci incontrammo con il magistrato al centro di Salerno, nei pressi del Tribunale, e gli chiedemmo un consiglio sulla scelta di un avvocato serio e capace….ci indicò il professore Andrea Di Lieto e l’avvocato Costantino Montesanto….e una giovane avvocatessa dello studio Montesanto, tale Adele Verzola….Voglio però sottolineare che egli non impose affatto la nomina della Verzola e che effettivamente occorreva una persona per mantenere i contatti con l’avvocato Montesanto, difficilmente reperibile…..So anche che il dott. Russo tentò di parlare con il suo collega …. dott. Spiezia al fine di spiegare che i Maiolica erano state vittime di un raggiro da parte dei venditori e degli intermediari……Come è poi emerso dalla stampa, so che il dott. Spiezia non disse nulla al dott. Russo, il quale non era nemmeno in buoni rapporti con la dott.ssa Nuzzi, che era subentrata nell’indagine….. In una telefonata intercettata si fa riferimento ad alcune consulenze che il dott. Russo avrebbe voluto vedere: non si trattava di consulenze tecniche disposte dal PM nella fase delle indagini, ma di documenti che venivano di volta in volta acquisiti nel corso della procedura e che riguardavano gli atti depositati al Comune di Pontecagnano per l’esproprio….” Il GIP a questo punto si avvia verso le conclusioni assumendo: “”Nigro, che -in quanto sottoposto ad indagine nel procedimento principale e destinatario di una richiesta di misura cautelare personale respinta dal Giudice- conosceva il contenuto di alcune conversazioni telefoniche, ha fornito una versione dei rapporti con il dott. Russo compatibile con il testo delle telefonate che si sono prima indicate. Invero, posto che in nessuna delle conversazioni intercettate il dott. Russo appare come interlocutore diretto di Lorenzo Maiolica, ciò che quelle telefonate mettono in evidenza è una non occasionale presenza del magistrato agli incontri talvolta organizzati dai professionisti cui si era rivolto Maiolica per definire la strategia difensiva o, comunque, per commentare gli sviluppi della situazione””. Nella Procura di Salerno, intanto, il clima si fa sempre più irrespirabile e ci si chiede chi sono le talpe che informano gli indagati di qualsiasi mossa investigativa della NUZZI; qualcuno soffia sul fuoco e suggerisce i nomi roboanti dei due procuratori aggiunti Michelangelo Russo e Luciano Santoro e si fa strada l’ipotesi che gli stessi possano essere entrati nel computer della Nuzzi. Gli atti sembrano indicare i due magistrati come veri responsabili delle fughe di notizie, ma il GIP di Napoli comincia ad avere qualche perplessità. Alla prossima puntata.