An verso il partito degl’ Italiani
Nasce il partito degli italiani” : questa la scritta che campeggiava sul palco del congresso di chiusura di Alleanza Nazionale, tenutosi a Roma il 21 ed il 22 marzo scorsi. Tra meno di una settimana toccherà a Forza Italia rompere le righe e dare vita al nuovo partito del Popolo della libertà. Prende corpo così quello che i detrattori di sinistra definiscono il “partito del predellino”, evocando il gesto clamoroso dell’aspirante premier Silvio Berlusconi, che la sera del 18 novembre del 2007, nell’affollatissima piazza San Babila, a Milano, arringò i presenti dalla sua mercedes, preannunciando la costituzione di una nuova formazione politica. In verità, il Pdl è nato qualche mese prima, in un’altra piazza – p.zza San Giovanni, a Roma – il 2 dicembre del 2006. Oltre un milione di persone giunsero nella capitale per “mandare a casa” il II governo Prodi, forse il peggiore della storia repubblicana. In quella piazza gremita di elettori di Fi, An, Udc e Lega, c’ero anch’io. Fu allora che Berlusconi salutò per la prima volta il “Popolo della libertà”, volendo rappresentare un sentimento popolare unico e trasversale tra le diverse anime del centro destra di allora. Lo scioglimento di An costituisce, dunque, una tappa essenziale di quel processo di semplificazione, che, ad essere precisi, fu immaginato molto tempo prima. A Fiuggi, nel 1995, Fini abbandonò la “casa del padre” per dare inizio ad un percorso nuovo. Quel tracciato, tra strappi e ricuciture, si concluderà con l’approdo al Partito popolare europeo, ultimo atto di una lunga traghettata che il presidente della camera ha affrontato con coraggio, lasciandosi alle spalle polemiche e critiche. Nasce il partito degli italiani vuol dire, allora, che la destra italiana dovrà reinventarsi ancora una volta ed aprirsi ad una nuova politica, globalizzata, liberale, europeista, e costellata di temi fino a qualche anno fa imprevedibili. Non c’è tempo per i rimpianti e per la nostalgia : il futuro è già presente e le sfide che attenderanno il Pdl e la nuova destra solcano territori, ahime inesplorati.
Non dire ahimè, perchè quei territori inesplorati sono deserti.
E moriresti di sete, perchè non c’è nessuna intenzione di portarci l’acqua!