L’on. Iannaccone:plauso a Sacconi, governo allerta su sicurezza
‘Condividiamo le parole del Ministro Sacconi, il Governo non ha abbassato la guardia sugli infortuni sul lavoro ma ha dimostrato di voler incidere con atti concreti sulle cause che determinano il fenomeno delle morti bianche.’ Lo dichiara Arturo Iannaccone, componente Mpa della Commissione attivita’ produttive, riferendosi alla lettera del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, al quotidiano ‘La Repubblica’.‘Le accuse rivolte a Sacconi – aggiunge Iannaccone – sono pretestuose e demagogiche e testimoniano la irresponsabilita’ di una certa sinistra incapace di proporre soluzioni ai problemi del Paese.’ L’esponente del Mpa, riferendosi, poi, alla direttiva del Ministro Sacconi ai servizi ispettivi, sottolinea che ‘va nella direzione di una maggiore costanza dell’attività di controllo e di prevenzione, puntando su quei settori che, nel recente passato, hanno prodotto il maggior numero di incidenti e di vittime. Evidentemente – spiega Iannaccone – non c’e’ un abbassamento della soglia di attenzione ma solo una razionalizzazione dei controlli che distingue tra le violazioni che mettono a rischio la sicurezza dei lavoratori e quelle di tipo burocratico che non incidono sulla effettiva tutela delle condizioni di lavoro.’Sulla modifica del Testo Unico, Iannaccone ribadisce che ‘bene fa il Governo a snellire i procedimenti burocratici e a ridurre gli adempimenti formali a carico delle aziende che non si traducono in vera sicurezza e finiscono per penalizzare i datori di lavoro gia’ particolarmente provati dalla crisi economica.’ Iannaccone sottolinea come il ministro Sacconi abbia ‘garantito che, rispetto al testo unico, ci sara’ un inasprimento delle pene quando si riferiscono alle violazioni che mettono a rischio la sicurezza dei lavoratori e un adeguamento quando, invece, la sanzione si riferisce alle violazioni formali e non direttamente connesse con l’infortunio.’ L’esponente del Mpa conclude ribadendo che ‘quello delineato da Sacconi e’ il percorso migliore per garantire la sicurezza dei nostri lavoratori e per non ingessare ulteriormente la vita delle aziende.’