Trapasso inanatomico: dell’arrosto solo il fumo

Mercoldì 1 aprile, alle ore 20, verrà inaugurata con “Trapasso inanatomico: dell’arrosto solo il fumo”, una performance dell’artista amalfitano Nicola Vicidomini, la sezione “Arte in Convento”, curata da Vito Puglia, inserita nel vasto scenario della seconda edizione di “Quello che passa al convento”, il ricchissimo cartellone promosso dal Convivio delle Arti dei Rozzi e degli Accordati, con il contributo del Comune e dell’Ente Provinciale del Turismo di Salerno, del Pastificio Amato, della Centrale del Latte e di Salerno Energia e la collaborazione della web radio Unis@und, ospite del Convento di San Michele, gestito da Marco De Simone. “Non sarebbe la musica una lingua perduta? Una lingua della quale abbiamo dimenticato il senso e serbata soltanto l’armonia? Non sarebbe una reminiscenza? La lingua di prima? E, forse, anche la lingua di dopo?”. Ci viene in soccorso un assunto del D’Azeglio per presentare la nuova performance dell’artista Nicola Vicidomini, il quale si porrà e ci porrà sulle tracce  dell’indicibile, cui l’uomo sempre aspira, che non si lascia dire nel dire umano, ma in esso si mostra, di un mostrarsi che spegne la voce e lascia un’ombra (una mancanza, un rado) nel linguaggio stesso, ombra che abbaglia chi si muove e intensamente cerca nel linguaggio, giungendo alla musica, che nasce e finisce nel silenzio.Trapasso inanatomico rappresenterà la struttura portante della tournèe europea che Vicidomini effettuerà a partire dall’autunno, mentre un piccolo preludio sarà su Web Italia Radio già dal 23 aprile, tutti i giovedì, alle ore 22 con “Baracca trasmittente: ciò che la radio non sarà mai”, una carrellata dei suoi non-personaggi anatomicamente svuotati, tratti da qualsivoglia entroterra provinciale, musicalissimi. Per il pubblico del San Michele, Vicidomini non trascurerà di riproporre anche brani facenti parte della sua opera prima: “La Radio Altamente Specifica” (Editrice Ibiskos – Firenze), raccolta di testi per il teatro con allegato il compact “Mi dò un tono”, caratterizzato da un mixing tra jazz e cabaret puro, prefazionato da Cochi Ponzoni e da “Scendi Vittorio Scendi”.L’estratto dalla performance che l’artista proporrà mercoldì, è assimilabile ad un excursus visionario che ha come pilastro fondante la musicalità. Non e’ facile dare un nome alla multiforme, complessa, colorata ed affascinante arte che caratterizza questo giovane autore dal sicuro eclettico talento. Vivere i suoi testi equivale ad un viaggio psichedelico attraverso emozioni, culture, sovrapposizioni di linguaggi e suoni dai quali sembra poi difficile tornare alla realta’. Un viaggio all’interno di un caleidoscopio impazzito, sorprendente, ma anche un intrigante abbandonarsi alla scoperta della parte sconosciuta di noi stessi, un far riemergere la memoria di un mondo che, pur conosciuto, avevamo rimosso, distratti dalla piattezza della quotidianita’, ancorche’ metropolitana e volgarmente considerata “glamour” . Nicola Vicidomini svolgerà in modo sottile e intelligente il tema della parola libera e della libera, ma motivata, associazione di idee, attraverso simbolismi che riguardano la nostra società, una scrittura gestuale ma non pantomimica, una parola muta in un movimento acustico. Un teatro atletico nel quale si ritma e si cadenza una filastrocca indecente, per un pubblico decente dai gusti massificati.