Mangiar bene, mangiar di gusto!

di Rita Occidente Lupo

Pizzette, patatine  e dolciumi. Il tris dei peccati di gola, ingrassante. Il fatidico motto, per bambini ed adolescenti  “consuma ciò che ti piace”. E l’obesità persevera nel rimandare cellule adipose, sorridenti dai fianchi, sorpassanti le vezzose manigliette dell’amore. Dati recenti, collocano il nostro Meridione ed in particolare la Campania, tra le regioni che non vivono igienicamente il rapporto alimentare. I disturbi che scortano le ansie giovanili, che allertano le famiglie, spesso d’origine psicologica. Bulimia ed anoressia. In questo caso, al Sud, diciamo che l’anoressia è latente rispetto al Nord Italia. Dato preoccupante, il sensibile grado, invece, di bimbi cicciotelli, che innervosisce l’ago della bilancia. L’apporto calorico, dai banchi di scuola agli snack con gli amici. Si predilige ciò che solletica il gusto, ciò che soddisfa il palato, senza andar per il sottile. E senza mantenere un giusto distacco orario tra i pasti. Si mangia spesso e male. Ingerendo cioccolato, bibite gasate, caramelle, gelati e tutto ciò che non ha nessuna parentela con verdure e frutta. Con carboidrati e proteine. Uno schiaffo alla dieta mediterranea, alle propietà nutritive ed alla genuinità dei prodotti d’un tempo, coltivati nel proprio orticello domestico. Oggi la tendenza bucolica,  ancora sopravvive in alcune regioni, in cui l’agricoltura di sussistenza consente alla famiglia di nutrirsi senza conservanti e surgelati. Ma i figli della Nutella, quelli del Mulino Bianco e dei Fonzies, da sgranocchiare ad ogni ora, non ci stanno a sedani e carote. Ad aranciate e minestrine. I dolci sapori tutto l’anno, scandiscono gl’intervalli dei pasti principali. Qualcuno asserisce che a volte il dolce deve compensare l’amaro della vita. Con quale compromesso organico, però, ancora non s’è ben capito!