Fecondazione assistita: vince la costituzione

Caserta, 3 aprile 2009. Dichiarando l’illegittimità costituzionale di alcune parti della legge 40 i giudici della Consulta hanno riaffermato i principi costituzionali in relazione alla tutela della salute della donna e alla sua autodeterminazione.  Accogliamo come fatto positivo la lucidità dell’operato del massimo organo di verifica e controllo delle norme della nostra Repubblica, che aiuta a riaffermare il principio della separazione dei poteri dello Stato e del rispetto della Costituzione soprattutto nel richiamare il principio della tutela della salute e della libertà della persona. In particolare si sottolinea l’importanza della determinazione della Corte nella parte in cui nella legge 40 era previsto l’impianto in utero in un unico e contemporaneo impianto e il limite di fecondazione degli ovociti per ottenere massimo 3 embrioni. E’ stato affermato il diritto alla salute della donna in assoluto.Dopo questa importante determinazione l’auspicio è che il Parlamento riveda l’impianto del ddl Calabrò sul Testamento Biologico recentemente approvato in Senato, accogliendo le proposte che tengono conto del principio costituzionale che tutela l’autodeterminazione e il rispetto della persona.