Il Ministro Brunetta: efficientismo lavorativo per le donne!
“Lavoro al servizio del cittadino. Non ammortizzatore sociale di genere.” Frustrante il commento del Ministro Renato Brunetta, al convegno per le Pari Opportunità. Sconcertante la fustigazione del ruolo femminile. La spasmodica tensione della donna, protesa tra famiglia e lavoro. Accudimento casalingo e pratiche burocratiche. Passando per il supermarket scontatissmo e la lavanderia per il ritiro dei capi rinfrescati. Un tour de force. A dura prova nervi ed equilibri familiari. Nella nostra era, sempre più precari. Nessuno s’attendeva che, dopo il decreto “fannulloni”, contro l’assenteismo sul posto di lavoro, il colpo di grazia venisse sferrato proprio nei confronti di quello che un tempo era appellato il sesso debole. Che fortificato per emancipazione, a caro prezzo paga lo scotto paritario. Brunetta non ha usato eufemismi. Nè mezze verità. Sul posto di lavoro, professionalità per tener alta la guardia. Senza posticipi ad incombenze domestiche. O abbinamenti a canguro, tra diverse impellenze. Parola d’ordine, efficientismo. Per offrire all’utenza il massimo delle prestazioni. In termini di professionalità. Viene da chiedersi in nome di quale professionalità i nostri immuni parlamentari vadano fieri. Specialmente per la loro sparuta presenza a Montecitorio. Latente, tra i corridoi di un Governo che cerca in tutti i modi di dar spazio a new entry: dal mondo televisivo, a quello politico. Se prima un’arte, dover strategicamente guidare il Paese, ora il carrozzone dei visi giovani, delle madonne fiorentine, delle soubrette platinate, caparra d’imposta governabilità. Da dove vengano fuori ars politche e come s’estrinsechino, ancora in tanti a chiederselo. Guardando Iva Zanicchi a Strasburgo e Barbara Carfagna, in pole position. Ma per Brunetta, solo il pubbblico impiego rosa deve dar conto di professionalità! Non la politica, di ogni colore!Sull’Olimpo, solo le elette da Paride, senza pomi di discordia!