Arma: nucleo provinciale, arresti
I carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Salerno, nella tarda serata di ieri, hanno sottoposto a fermo d’indiziato di delitto la ventenne rumena I.B., poiché gravemente indiziata dei delitti di riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione in danno di una giovanissima connazionale. Le indagini condotte dai Carabinieri hanno consentito di accertare che la vittima, appena diciannovenne, dopo essere stata adescata da un suo connazionale e portata via da un campo nomadi del catanese, è stata immediatamente obbligata a prostituirsi e a consegnare quanto guadagnava incontrando i suoi clienti. L’aguzzino, dopo aver sfruttato la giovane ragazza per un breve periodo, nell’intento di ottenere un più rapido rendimento economico, ha materialmente ceduto in vendita la donna a un altro romeno dimorante nell’hinterland partenopeo. Per la sfortunata D.M.L. è toccata la stessa sorte già patita in Sicilia. Infatti, il suo nuovo uomo padrone la costringeva giornalmente a vendere il proprio corpo lungo la litoranea di Battipaglia. Per tenere costantemente sotto controllo la giovane vittima il suo sfruttatore le aveva affiancato la romena I.B. la quale aveva il compito di evitare la sua fuga, di verificare quanti clienti incontrava ogni giorno e, conseguentemente, di ritirare il denaro di volta in volta guadagnato con le prestazioni sessuali. Nel pomeriggio di ieri, mentre D.M.L. si trovava in strada insieme alla sua guardiana, è stata avvicinata da un giovane connazionale con la quale la ragazzina, per diversi anni, quando ancora viveva in Romania, aveva intrattenuto una relazione sentimentale. Il giovane rumeno, che da tempo aveva perso di vista la sua amata, avendo appreso la tremenda situazione in cui versava, ha deciso di portarla via. Tale determinazione ha fatto scaturire l’ira di I.B. la quale ha tentato in ogni modo, anche con violenza, di evitare l’allontanamento della ragazzina, fino ad attirare l’attenzione di una pattuglia di Carabinieri del Nucleo Cinofili di Pontecagnano e del Reparto Operativo che transitava in zona. Nelle fasi successive, i militari del Nucleo Investigativo hanno ricostruito l’intera vicenda raccogliendo, così, inequivocabili elementi di reità a carico della rumena I.B. per aver contribuito, in concorso con i due succitati connazionali, a ridurre e mantenere in schiavitù la giovane D.M.L. costringendola a svolgere l’attività di meretricio per intascarne i proventi.Sono tuttora in corso indagini finalizzate all’individuazione dei due correi della rumena fermata, la quale, attualmente si trova ristretta nella Casa Circondariale di Salerno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.