Il Sole d’Italia: Di Guglielmo “rottura con i vecchi schemi”
“Il Sole d’Italia- dichiara Pasquale Di Guglielmo, candidato al consiglio provinciale per il Partito che ha come capolista alla presidenza Antonella Buono, nonchè responsabile del programma politico- è un partito che vuole rompere con tutti i vecchi sistemi in quanto totalmente fallimentari (comunismo, liberismo e anche la democrazia, o almeno questo tipo), e intende costruire un nuovo sistema politico denominato la terza via che non si riconosce in nessuno schieramento ma aggrega tutte le forze sane del paese, a prescindere dal colore politico, in un gruppo di studio in cui ci sia un confronto di idee permanente e costruttivo per creare un sistema dell’uomo e per l’uomo, in cui il bisogno di uno sia il bisogno di tutti, una società che ponga in sé la centralità dell’uomo affinché possa evolvere e realizzare i suoi bisogni fisici, psichici e spirituali, attraverso attività sociali ed educative indirizzate specificatamente per ogni fase dello sviluppo umano (infanzia, adulti, anziani).Tutto ciò potrà essere attuato solo con un sistema di “Stato sociale con meritocrazia”, in cui è lo Stato che dovrà essere al servizio del cittadino e non viceversa, uno Stato la cui unica funzione dovrà essere quella di favorire la piena espressione e realizzazione della persona attraverso la creazione di regole che possano: favorire i comportamenti virtuosi e ostacolare quelli viziosi, determinando così una efficienza che elimini del tutto gli sprechi: “massimo rendimento con il minimo sforzo”, al contrario di come avviene oggi in cui la maggior parte dei lavoratori produce il massimo sforzo per il minimo rendimento, e tutto il resto lo spreca lo Stato; favorire quanto più possibile la libera scelta e il libero arbitrio del singolo affinché possa realizzare autonomamente i suoi bisogni e poter diventare così un cittadino pienamente responsabile; diminuire la burocrazia, la quale facilita la corruzione e la malavita, mentre ostacola e penalizza le persone di buona volontà, di buon senso ed umanità in quanto mette il cittadino in difficoltà nel momento dell’interpretazione e applicazione ; creare città dal volto umano,senza traffico, vivibili, divertenti. Fondamentale diventa quindi l’attenzione all’ambiente in cui vive l’uomo, l’attenzione ad un ambiente umano, accogliente, pulito (acqua, aria, cibo non inquinati); creare lavoro e occupazione per tutti, prevedendo un limite massimo di guadagno, ma soprattutto un lavoro che sia idoneo alle attitudini e ai desideri di ciascuno. Il lavoro è il sostegno per lo sviluppo e per la dignità umana, una società civile non può prevedere ed accettare che qualche suo appartenente possa essere disoccupato. Il lavoro esiste per tutti, la Terra ha risorse per tutti ma queste sono mal distribuite, oggi il ricco diventa sempre più ricco e il povero più povero; creare una scuola a misura di bambino, che rispetti i suoi tempi, i suoi spazi, i suoi bisogni e la sua esigenza di sperimentare giocando. Riformare i programmi affinché diano più spazio all’attualità e possano così prepararlo a diventare un adulto maturo che sia l’artefice della sua vita e fornirgli gli strumenti che gli permettano di crearsi e scegliersi il lavoro che gli compete e lo soddisfa”.
Nei giorni scorsi,commentai un articolo relativo ad alcune esternazioni della D.ssa Antonella Buono che, non ho mai avuto il piacere di conoscere in merito al terribile terremoto che ha colpito l’Abruzzo, invitandola a replicare, ma al momento non è avvenuto. I bisogni dei cittadini, non hanno colore politico ma nel bene o nel male è la politica che deve trovare delle soluzioni. “La terza via “, così definita, a mio avviso dovrebbe essere illustrata in modo chiaro e pubblicamente al fine di favorire un confronto. Le pongo una domanda: Per realizzare un asilo nido occorrono 100.000 euro e per costruire un centro di aggregazione per anziani necessitano 100.000 euro. Lei, dispone di 100.000 euro, cosa sceglie di realizzare e perchè? Grazie per la risposta che vorrà gentilmente fornire.
Rispondo al quesito postomi da Sergio Barletta. Trovare le risorse “sarebbe” facilissimo: in Italia si spende (si spreca) il triplo degli altri paesi europei per qualsiasi opera pubblica, senza contare gli stipendi dei dirigenti di aziende nazionali (Trenitalia, alitalia, etc) e le loro buonuscite (due milioni di euro anche dopo soli due anni) e oltretutto per una gestione fallimentare. Nelle altre nazioni, invece, i dirigenti guadagnano molto meno, senza farle fallire ma anzi portandole in utile. Ci sono poi fondi comunali, regionali e della comunità europea che spesso vengono restituiti in quanto non utilizzati per mancanza di progetti validi. Le risorse sono l’ultima cosa e non la prima come ci vogliono far credere i politici. La Terra ha risorse per tutti, se la gente è affamata non è perchè manca il cibo ma perchè questo non arriva a chi dovrebbe. La causa è politica, ma fa piacere che anche lei la pensi così. Il sistema è malato, quindi bisogna cambiare il sistema in tot e non dare dei rimedi temporaneri che sono solo fumo negli occhi, che non vanno alla causa del male ma sono soluzioni di emergenza. L’ Italia è un paese in continua eme rgenza (vedi la gestione dei rifiuti). La soluzione esiste, ma “loro” non hanno l’interese a cercarla, l’interesse è nostro e noi dobbiamo cercarla. Noi stiamo provando a costruire qualcosa dinuovo, che non siè mai visto prima, di totale e globale, e che per poterlo spiegare mi ci vorrebbero un paio di ore almeno. Ovviamente il fatto che il nostro sia un sisitema nuovo non significa necessariamente che sia giusto, ma proprio perciò dovrebbe almeno essere ascoltato. L’unica certezza è che il vecchio ha falito. Chi è di “buona volontà”, chi ha realmente intenzione serie vuole ascoltare, vuole mettersi in discussione, vuole provarci.
Condivido che in Italia, purtroppo esistono molti Enti inutili e non abbiamo grandi dirigenti di aziende pubbliche. Forse, perchè sono sempre gli stessi che “girano”. L’Italia è il paese dell’emergenza perchè l’ordinario è diventato straordinario. La sicurezza, l’ambiente, la tutela dei diversamente abili dovrebbero essere già nel DNA di una società civile ma, non sempre è così. Le idee, i progetti, i programmi se sono destinati al bene della collettività ben vengano ma attenzione al di fuori le cose sono sempre facili ad essere criticate. Appezzo, tutti coloro che si mettono in discussione ed accettano un confronto democratico quindi, la d.ssa Buono dovrebbe, visto che siamo alle soglie delle elezioni confrontarsi, non solo con i politici ma anche con le associazioni di categoria nonchè con i cittadini. In questo momento, ritengo necessario ed opportuno parlare con equilibrio indicando soluzioni ai problemi e non soffermarsi sui tanti problemi esistenti nel nostro Paese. Sul programma relativo alla Provincia non ho ancora letto niente, forse non è ancora pronto ? Buon lavoro