Polla: visita al Convento di Sant’Antonio
In occasione della XI SETTIMANA DELLA CULTURA, 18/26 aprile 2009, le Soprintendenze BAP e BSAE di Salerno e Avellino hanno organizzato, con la collaborazione di Enti e Associazioni varie iniziative tra cui la visita a Polla del Convento di Sant’Antonio. Presentazione al pubblico del restauro del Convento di Sant’Antonio di Polla. I recenti lavori di restauro – finanziati con Fondi Strutturali Comunitari, POR Campania 200/2006, Grande Attrattore culturale “Certosa di Padula”, e Comune di Polla – oltre che al recupero architettonico e dei beni storico artistici, sono stati finalizzati a determinare un processo di musealizzazione del complesso – rendendo così accessibile l’intero sistema dei beni architettonici ed artistici – e fruibili tutti gli spazi di rilevante interesse. Datato 1541, il complesso Conventuale è uno stupendo esempio di arte e fede: ancora abitato dai frati minori conserva numerose opere d’arte distribuite fra la chiesa e il Convento.
La Chiesa si presenta ricca di opere: affreschi, dipinti su tavola e tela, arredi e sculture lignee dipinte, sono databili a partire dal XVI secolo e fino al XX. Il Pronao di accesso alla chiesa preceduto da una suggestiva scala, presenta affreschi risalenti agli inizi del XVII secolo attribuiti al lucano Pietro Antonio Ferro. I sottostati dipinti – raffiguranti quattro Santi francescani – al napoletano Domenico De Vanna. Dalla sagrestia si accede nella vera e propria abitazione dei frati: un lungo corridoio su cui si aprono le stanze che guardano sia a valle che sul chiostro. In fono a questo vi è la Biblioteca e la Sala San Francesco. Il Chiostro si presenta con un ampio ambulacro delimitato da quattordici archi a tutto sesto sostenuti da pilastri in pietra con al centro una cisterna datata 1550. Tutto il quadriportico risulta affrescato nelle lunette, dove un ciclo di affreschi devozionali della fine del secolo XVI inizi XVII, eseguiti da Ottavio Paparo da Eboli, illustrano le storie della vita di San Francesco raccontate anche con scritte esegetiche in versetti popolari. Dal chostro si accede al Refettorio con maioliche settecentesche e dipinti del 1719 e del XVI secolo.L’allestimento museale realizzato al piano inferiore del Convento, nei locali adiacenti il chiostro, ha consentito il recupero sia degli ambienti una volta strettamente in uso ai frati e non più utilizzati, sia il recupero di opere d’arte provenienti oltre che dal Convento stesso, anche dalle chiese non più esisistenti quali la SS.Trinità e il Sacro Cuore. Infatti alcune opere d’arte esposte, provengono proprio da queste chiese. Si è creato pertanto, un percorso espositivo che mette in mostra gran parte delle opere non conosciute dal pubblico come sculture lignee, argenti, paramenti sacri, dipinti su tela; veri “Tesori nascosti” che in questa nuova veste il Convento le presenta nel loro splendore.