Un anniversario, per non dimenticare!
Tra pochi giorni è il 25 aprile. In Italia si festeggia la liberazione dal nazifascismo ad opera delle truppe anglo-americane. Ma in un paese complicato e tormentato come il nostro, anche un evento evidentemente gaudioso come la fine della dittatura diventa motivo di scontro tra opposte fazioni. Per decenni, infatti, una certa storiografia sembra aver dimenticato l’impegno degli Usa per la causa italiana, finendo per sovradimensionare un fenomeno, quello della resistenza, che, in realtà, ha avuto un ruolo marginale nella lotta per l’affrancamento dai tedeschi. Si è favoleggiato sulle gesta dei partigiani rossi trasformandoli negli unici paladini della libertà, senza contare che la resistenza l’hanno fatta uomini e donne appartenenti ad ogni classe sociale e dalle più diverse idee politiche : liberali, cattolici, laici, socialisti, finanche sacerdoti. Chi di noi non ha avuto un nonno che non abbia tramandato ai posteri il suo impegno civico e militare contro i tedeschi e le camice nere di Mussolini. Eppure la festa del 25 aprile, ancora oggi, è appannaggio di una sola parte del paese, quella che si riconosce come erede della partigianeria rossa. Guai a mescolarsi con questa compagine di eredi eletti! Letizia Moratti ci provò nel 2006 : per le strade di Milano osò sfilare con il padre in carrozzella, anche lui combattente. Dopo pochi metri fu costretta ad abbandonare il corteo a suon di insulti e di sputi. Oggi si chiede a Berlusconi, che non ha mai preso parte a simile commemorazione, di partecipare ai festeggiamenti in segno di riconciliazione. Il cavaliere, stavolta, farebbe bene ad accettare l’invito anche per sgomberare il campo dalle polemiche infinite di un’italietta piccola piccola.
…E il Cavaliere, alla fine, ha accolto il consiglio…
Speriamo che non sia una presenza di “facciata” ma una convinta partecipazione istituzionale al ricordo di quanti (partigiani rossi e bianchi, e soldati alleati anglo-americani) immolarono la propria vita per la Liberazione dell’Italia dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista.