Aldo Masullo a SalernoinFilosofia
Giovedì 14 maggio, secondo appuntamento di “SalernoinFilosofia”, giunta ormai alla sua dodicesima edizione .Dal 1993 la Sezione di Salerno della Società Filosofica Italiana svolge un importante ruolo di mediazione tra ricerca e innovazione teorica e divulgazione filosofica ,rendendo accessibile al vasto pubblico temi e concetti altrimenti ristretti ad un’esigua élite di specialisti. Giovedì 14, alle ore 17,30, nel Salone Bilotti presso l’Archivio di Stato , sito in Piazza Abate Conforti n.5 , di fronte al Convitto Nazionale, ritorna Aldo Masullo, professore emerito dell’Università Federico II di Napoli per donarci una lectio magistralis dal titolo “Elogio del Relativismo”. Un professionista, un intellettuale, ma soprattutto un uomo da sempre fa sue le platee con il fascino della propria cultura e con la densità della propria esperienza di vita, assurto all’attenzione del grande pubblico, in veste di ispiratore e primo firmatario del cosiddetto “Manifesto degli Intellettuali” con il quale personalità autorevoli della società civile e accademica napoletana, hanno esortato le Istituzioni ad impegnarsi con maggiore rigore e tenacia per (ri)sollevare le sorti di una Napoli ormai preda della illegalità diffusa e di pari degrado civile. Lo studioso, allievo di Aliotta e Carbonara, autore di “Intuizione e discorso”, “Struttura, soggetto e prassi”, “La storia e la morte”, “Metafisica”, “Fiche: l’intersoggettività e l’originario”, “Filosofie del soggetto e diritto del senso”, “La potenza della scissione. Letture hegeliane” sino a “Paticità e indifferenza”, “Filosofia morale” e all’ultima opera “Napoli siccome immobile”, inviterà ancora una volta l’uditorio ad essere “tutti capi di noi stessi” avendo il coraggio di confrontarci con gli altri, celebrando così il relativismo moderno che nasce proprio con la rivoluzione del nostro conterraneo Giordano Bruno. Masullo, infatti, elogiando l’essere veridico del Bruno, e la tenacia con cui sostenne la sua verità, contraddicendo quella inamovibile del suo periodo, frutto del fanatismo delle massime autorità che si ostinavano a riconoscere la falsità delle proprie tesi, principierà il discorso sul relativismo che è ciò che ci permette di vivere accanto alla filosofia, ciò che accorda la vita stessa con il pensiero filosofico. Non è dunque il principio che si esibisce per giustificare fraudolentemente ciò che ci piace, ma ciò che sta in relazione, poiché non esiste verità se non nella relazione stessa. Non esiste alcun assoluto. Il relativismo non comporta il vivere come ci pare e piace:in realtà non esiste esperienza umana che non dipenda dalla relazione con l’altro ed è da questo che nasce, anzi, l’esigenza di regolare tale confronto produttivo tramite regole scelte non dal singolo ma dalla comunità.Concluderà il ciclo il prof. Giuseppe Cacciatore , dell’ateneo partenopeo, con un intervento su “Saperi umani e consulenza filosofica” , presso la stessa sede , mercoledì 3 giugno alle ore 17,30