Coldiretti Salerno: chiarezza in materia di latte

 

Contro le speculazioni che costringono gli allevatori a “s…vendere” il latte sotto il prezzo di costo, Coldiretti Salerno ha svolto nella giornata di ieri una manifestazione tesa in primo luogo a far conoscere ai consumatori il grande progetto “Per una filiera agricola tutta italiana” che interesserà tutti i comparti della produzione agricola, analizzando i passaggi all’interno della filiera.A Salerno gli allevatori della Coldiretti hanno manifestato per smascherare il finto made in Italy  che “inquina” il vero prodotto italiano danneggiando fortemente il consumatore che è convinto, nel caso delle produzioni lattiero casearie, di acquistare latte fresco e a chilometri zero, senza sapere che nella nostra Regione la produzione lattiero-casearia è di 3.532.000 q.li e l’importazione è pari a ben 4.746.137 q.li.!Per rendere più visibile tale fenomeno Coldiretti Salerno è scesa in campo offrendo oltre un migliaio di confezioni di latte fresco della centrale di Salerno, con tanto di marchio Coldiretti-Campagna Amica; una azienda, quella di Salerno  che ha fatto della distintività del territorio e della origine del prodotto il proprio cavallo di battaglia.Il direttore della Coldiretti salernitana, Aniello Ascolese, ha denunciato come sia altissimo il rischio che tante imprese zootecniche e di trasformazione corrono a causa dell’inganno perpetrato quotidianamente dalla Grande Distribuzione Organizzata, interessata a veicolare messaggi poco trasparenti che tendono a far credere ai consumatori che il latte ed i prodotti lattiero caseari sono del territorio, utilizzando immagini e nomi che richiamano l’italianità, ma che con il territorio e con i nostri produttori non hanno nulla a che fare.La questione diviene estremamente delicata nel caso in cui le industrie casearie, come per la Centrale del Latte e tante altre che utilizzano elusivamente produzione locale, si trovano a dover concorrere sul mercato con le logiche della Grande Distribuzione Organizzata che appare impegnata solo ad insistere nel ridurre i compensi riconosciuti ai fornitori provocando, di conseguenza, un perverso effetto domino su tutti i soggetti della filiera, con gravissimo danno per gli imprenditori agricoli che della catena rappresentano l’ultimo anello.Coldiretti Salerno, afferma in conclusione Ascolese, non può e non vuole assistere inerte alla scomparsa degli allevamenti, dei lavoratori e del vero made in Italy, con il conseguente abbandono dei nostri  territori. Non è possibile aspettare nuove pandemie come la BSE o l’Aviaria o l’attuale influenza erroneamente definita “dei suini” per ottenere maggiore trasparenza e garanzia sui prodotti acquistati dai consumatori. Pertanto, il 12 maggio rappresenta un punto di partenza di una mobilitazione tesa a sostenere l’introduzione dell’obbligo di etichettatura con l’indicazione dell’origine su tutti i prodotti lattiero caseari italiani e su quelli importati dall’estero: cagliate, polvere di latte, caseine, caseinati Tutto ciò si chiede anche e soprattutto per motivi di sicurezza sanitaria; per non essere più prigionieri della Grande Distribuzione Organizzata.