Camorra & Politica: De Luca perde colpi

Aldo Bianchini

Questa volta non l’ho inventata io. E’ su tutti i giornali la polemica velenosa e artificiosa scatenata dal sindaco Vincenzo De Luca contro un candidato dell’ UDC (dott. Antonio Zarrillo) nel collegio n.5 dove costui molto verosimilmente arrecherà notevoli fastidi ad un suo delfino, punto di forza e di riferimento personale del sindaco nella zona orientale della Città. “Voti della camorra verso il centro destra”, ha tuonato pressappoco così l’impetuoso Vincenzo  minacciando sfracelli di ogni genere. Incauto, forse per la prima volta in caduta libera (sul piano politico, s’intende!!) il sindaco che nessuno riesce a consigliare di essere più cauto su un tema così difficile come il rapporto “camorra-politica” che pure da qualche parte esisterà.   Premetto subito che io ho un altro punto di vista sull’essere camorrista: chiunque a Salerno volesse atteggiarsi a camorrista (quello con la “c” maiuscola) deve prima andare a scuola a Napoli, poi si vedrà. Detto questo, a me che piace andare a fondo alle cose, tramite un amico inserito nell’anagrafe comunale ho appreso che negli ultimi cinque anni non sono stati registrati esodi particolari di “camorristi o presunti tali” che dalle varie zone della città si siano trasferiti, anche elettoralmente, nel collegio incriminato, cioè il n.5. Dunque, mi sono detto, se il dato anagrafico è vero, come è vero, gli elettori del 2004 del collegio cinque sono pressappoco quelli di oggi (numero più, numero meno!!!). Però oggi abbiamo la denuncia forte del sindaco che cinque anni fa non c’era stata su un fenomeno così pericoloso di inquinamento del voto. Fase che in De Luca ha ripreso il sopravvento della doppia morale comunista: quando voti per me sei bravo, in caso contrario sei un camorrista. Mi viene, quindi, naturale la prima dopmanda, e la faccio direttamente al sindaco: “Caro Vincenzo ma quei camorristi che tu oggi denunci, cinque anni fa per chi hanno votato?” e ancora: “Puoi, per cortesia, pubblicamente fare l’elenco della lavandaia precisando candidato per candidato quanti voti hanno ottenuto nella tornata elettorale del 2004 in quel collegio?” e poi per finire: “Caro Vincenzo, quei due-tre camorristi che Tu hai direttamente attaccato per la questione delle suppellettili lasciate in strada che lavoro svolgono e/o in quale società mista o cooperativa sono stati occupati e da chi?”. Solo dopo che avrai risposto a queste poche domande dichiarerò pubblicamente le mie scuse nei tuoi riguardi e cercherò, dal mio piccolo osservatorio, di darti una mano a liberare quel collegio da quelli che Tu soltanto oggi definisci “camorristi”.  L’altra sera ho presenziato da giornalista (ahimè non ne ho visti altri!!!) alla convention organizzatta dal dottor Zarrillo nel locale “Non ti pago” (Lui però ha pagato, perchè è corretto e non può contare sulla struttura organizzativa pubblica, come altri del centro-sinistra fanno!!) e la voce più insistente che circolava era questa: “Glielo abbiamo detto al delfino di De Luca che questa volta non possiamo votare per lui, perchè questa tornata voteremo per Zarrillo che è il medico nostro”; scelta democratica, senza alcun dubbio, fatta da persone sui cui visi non ho notato tracce somatiche di camorra; di atteggiamenti forti sì, ma da quì alla camorra, caro sindaco, ce ne passa. Ricordo perfettamente che Tu, proprio Tu, in piazza Portanova accogliesti con piacere quel povero diseredato che sventolava nel 2006 uno striscione con la scritta “Vicienz’ me patr a mè”. Ora cerca democraticamente di accettare che qualche altro dica “Zarrillo è il medico mio” con buona pace per tutti; soprattutto per i tanti elettori della zona orientale che da anni sentono l’oppressione e l’invadenza di tanti personaggi come un vero cappio alla gola e non aspettano altro che un alito di libertà e di democrazia; altro che camorra.

Un pensiero su “Camorra & Politica: De Luca perde colpi

I commenti sono chiusi.