Il rettore Pasquino: via la camorra
Passa in rassegna una ad una tutte le roccaforti interne del Campus. Dipartimenti e Facoltà dove afferiscono docenti e ricercatori.. Bisogna dare atto al Rettore uscente dell’Università degli Studi di Salerno, Raimondo Pasquino, di conoscere perfettamente la macchina elettorale e tutti i relativi ingranaggi. Così come, ed è quel che più conta, la capacità e l’abilità di andare nelle tane dei lupi, che diventano così lupacchiotti. A poche settimane dal voto che quasi certamente lo proietterà per la terza volta all’ambitissima poltrona, Pasquino ha iniziato il suo giro elettroale per esporre ai suoi potenziali elettori tutto il ben fatto. Stamane ha visitato, tra gli altri, i colleghi del Dipartimento di Scienze Storiche e Sociali e della Facoltà di Scienze Politiche. Domani toccherà alla Facoltà di Economia e ad altre strutture dipartimentali. Il suo concorrente, Pasquale Persico, procede a sua volta nella campagna elettorale, dando voce al proprio programma, senza lesinare critiche a colui che, in molti, considerano il vero padre-padrone dell’ateneo salernitano.Dopo una garbata presentazione del Direttore del Dipartimento Massimo mazzetti, nella sua introduzione il Rettore Pasquino ha sottolineato, tra l’altro, di avere buttato fuori la camorra dal Campus universitario, con una serie di iniziative immediate e concrete. Lasciando, quindi, intendere che il fenomeno non era estraneo al tessuto universitario prima del suo arrivo. A chi, stamane, gli faceva notare la opportunità di non concedere più di due mandati ai rettori delle università, indipendentemente dalle qualità dei protagonisti, Pasquino ha replicato sostenendo un’opinione contraria, quando sono in gioco gli interessi istituzionali e la loro tutela. Come a dire. Se un rettore ha le capacità adeguate, è giusto che gli si dia spazio, specie quando è in grado di contemperare le esigenze del proprio mandato con quelle didattiche e della ricerca.Da quest’ultimo punto di vista la risposta non è apparsa umanamente convincente. Perché, come gli è stato fatto notare in maniera diretta ed implicita al tempo stesso, i professori universitari sono figure che ‘nascono’ come studiosi, ricercatori puri, scienziati. E, quindi, per potere assolvere adeguatamente alla propria missione primaria, essi non possono, umanamente per l’appunto, dedicare tempi infiniti e pressoché totali alla amministrazione ed alla gestione di un campus così vasto e complesso come quello salernitano, se non a discapito della missione autentica alla quale ci si è dedicati agli inizi della carriera. Al di là di fenomeni poco edificanti quali il nepotismo, per il quale l’attuale ministro Gelmini ha varato un provvedimento pressoché ad hoc di imminente approvazione da parte delle Camere.A Pasquino è stato anche evidenziato l’aspetto positivo di una candidatura alternativa quale quella del diretto concorrente Pasquale Persico della Facoltà di Economia. Non perché ci siano problemi concreti per l’uscente. Ma perché il fatto in sé scongiura quanto meno il rischio di un’elezione bulgara, configurando, così, agli occhi dell’opinione pubblica una situazione di maggiore democraticità e limpidezza sull’evento. Soprattutto in considerazione dei precedenti che hanno portato Pasquino (e i Preside di Facoltà) a ricandidarsi per la terza volta a seguito di una sottile e tempestiva proposta di variazione dello statuto dello scorso anno.In considerazione di ciò, è stato chiesto al rettore se, ad elezioni concluse, intenderà avvalersi della risorsa-Persico, conferendo all’economista salernitano un incarico di alto prestigio. Qualcuno, ad esempio, pensa al ruolo recentemente rinforzato di Pro-Rettore.Da quest’orecchio, almeno ufficialmente, Pasquino ha fato finta d non sentire; lasciando cadere (per ora) qualsiasi concreta possibilità al riguardo. Si vedrà. Al dibattito che ne è seguito, sono intervenuti diversi docenti i quali, accogliendo l’incoraggiamento del candidato-rettore, hanno esposto problemi concreti. Particolarmente delicati sono apparsi quelli relativi a situazioni inverosimili. Un docente ha denunciato da parte di qualche preside di facoltà recentemente scomparso la nomina per anni di persone estranee nell’università, ufficialmente incaricate di presiedere commissioni di esami in sostituzione immotivata dei legittimi professori titolari. Effettivamente il caso trova riscontri oggettivi nella Facoltà di Economia, il cui ex-Preside Diomede Ivone è stato a lungo indagato negli ultimi anni e fino alla sua morte dalla Procura della Repubblica di Salerno per tali presunti ed immotivati abusi nei confronti di un collega di lingue straniere. Dal 2004 in poi, infatti, l’ex-Preside Ivone ha ripetutamente sostituito un professore di ruolo di lingue straniere della Facoltà dalla presidenza della propria commissione di esami sulla base di una motivazione rivelatasi assolutamente infondata. Come è noto, la legge vigente stabilisce che le commissioni di esami universitari debbano essere presiedute dai docenti della disciplina ed integrate da altri docenti ovviamente universitari, della medesima materia o di materia affine.L’ex-Preside di Economia Ivone, invece, ha nominato per anni docenti di tutt’altre discipline della facoltà di Economia, senza titoli specifici e, in più di un caso, non a conoscenza della lingua straniera per la quale avrebbero esaminato gli studenti. Non solo. Ma, contro quanto specificamente previsto dalla legge, risulta dagli atti della Procura della Repubblica di Salerno che il preside Ivone avrebbe nominato come presidenti e commissari di esami universitari di quella lingua straniera persone addirittura estranee all’università. Tra cui pensionati e maestre elementari di professione. Con danni oggettivi agli studenti innanzitutto ed all’immagine dell’università. Pare strano che una persona dell’esperienza accademica del prof. Ivone possa avere commesso errori così clamorosi di cui, secondo insistenti voci di corridoio, non sarebbe stato l’unico ispiratore. Nonostante che il tutto fosse in palese contrasto con leggi dello stato, statuti e regolamenti accademici. Da qui la denuncia alla Procura della Repubblica di Salerno da parte del docente vittima dei presunti abusi e la conseguente apertura di un procedimento penale a carico del preside Ivone assegnato al P.M. dr. Roberto Penna. In accoglimento, poi, della istanza di impugnazione dell’interessato a seguito della proposta di archiviazione del P.M., il GIP incaricato fissò l’udienza camerale delle parti per il 4 novembre scorso. Udienza poi revocata a seguito del decesso nel frattempo intervenuto del prof. Diomede Ivone.Questi ed altri problemi analoghi sono stati segnalati al Rettore uscente, che si è impegnato a verificare.
Una lettura edificante: “Parentopoli” (quando l’università è affare di famiglia). Autore: Nino Luca. Editore: Marsilio.
Di particolare interesse le seguenti pagine: 139-142. Buona lettura a chi deve recarsi al voto per il rinnovo della carica di Rettore.