La forza della Repubblica
In nome del popolo italiano. E dell’anelito alla Libertà. 2 giugno 1946: le Forze Armate non dimenticano. Le urne col loro verdetto. Confinanti la monarchia, in nome della Repubblica. Valigie per Casa Savoia, che soltanto dopo lunghi anni, rientra nel bel Paese dall’adito partenopeo. Dopo i reiterati tentativi, gli appelli alla voglia di depennare una pagina storica cruenta. Di crocifiggere le milizie fasciste, elevando l’alto valore della democrazia. Da qualche tempo, la Festa Nazionale, con tanto di parata e di cariche civili e militari, in soffitta. Rispolverata solo nel 2000. E liberata da quell’ingessatura che lasciava in vita solo l’omaggio d’alloro al Milite Ignoto. Da varie città italiane, sull’esempio dell’Altare in Capitale, echi nazionalistici. Le presenti generazioni, un tuffo nei manuali di storia, alla riscoperta della Resistenza, anche se per un pezzo anche dei Repubblichini. Un modo per conoscere che la monarchia, non solo bella favola di principi azzurri e sovrane incoronate. Castelli incantati e carrozze parigliate. Ai cittadini, dopo gli eccidi mondiali, la forza del consenso. Monarchia-Repubblica. Unanime, la scelta tricolore! E la forza di un governo che vede la piattaforma civica, basata costituzionalmente su una carta democratica. Per la prima volta, dopo ben 65 anni, il popolo sale in cattedra. Con i suoi diritti, per troppo tempo soffocti!
Ma non diciamo sciocchezze!!!!!
Dopo tanti e tanto dolorosi anni di repubblica ancora non si riesce a guardare con obbiettività la nefasta nascita di questa repubblica.
Nata dagli imbrogli del ministro degli interni Romita (comunista) che faceva girare le manovelle della repubblica così velocemente che i saldi dei voti divennero superiori al… numero dei votanti.
Nel mentre, i giovani monarchici dimostravano nelle piazze e morivano sotto il fuoco della polizia degli ex resistenti. A via Medina a Napoli non si è provveduto ancora a fare un atto di riconciliazione nel nome di quei morti (13 giovani!!!).
E ricordiamoci anche di Chi con grande senso dello Stato ed Amor Patrio lasciò l’Italia volontariamente per evitare ulteriori spargimenti di sangue!!!
Smettiamola una buona volta di poetizzare su fatti così controversi senza cercare nemmeno di dire una parola di verità.
a. salati
Gentile Sig. Salati la cosa (res) pubblica che nacque il 2/06/1946 è la migliore che gli Italiani potessero fare. Uno disse poco tempo prima: l’italia l’abbiamo fatta, ma non gli italiani. Comunque ci dica, ci informi sulla verità ch lei custodisce. E’ sempre buono conoscere.
Maurizio Manzo