Cirielli: the day after
Sereno ma visibilmente stanco, Edmondo Cirielli inizia la sua prima giornata da Presidente con la classica passeggiata su Corso Vittorio Emanuele, salutato verosimilmente anche da chi non lo ha votato, ma questo fa parte del gioco. Un ritorno al passato quello di Cirielli, stamattina abbiamo rivissuto una pagina di politica amarcord che tanto ci piaceva e che, per certi versi, tanto avevamo anche contestato. Caffè in uno dei bar alla moda con amici e alleati e poi seduto davanti a telecamere (ne mancava solo una!!!) e taccuini dei numerosi giornalisti accorsi per la prima conferenza stampa del neo Presidente che parte subito a testa bassa, come è nel suo costume. Ed è bene che rimanga sempre così. “Qualche giornalista ha offeso gli sforzi miei e dei miei amici facendomi passare come servitore di Nusco e di Ceppaloni. Non è degno di una stampa libera e obiettiva…… io non sono servitore di nessuno …..” . Poi si ricompone, anche nei tratti somatici, e ringrazia Alberico Gambino per l’impegno sincero profuso in campagna elettorale, afferma che i “centristi” hanno scelto Lui perche lo vedono come vero innovatore, conferma che il centro-destra ha vinto in 28 collegi su 36, invita a riflettere sulla vicenda “anomala” di Agropoli dove ha vinto Alfieri, ringrazia Cava de’ Tirreni per il 60% dei consensi e tesse le lodi di Antonio Cammarota, unico consigliere provinciale del PdL nella città di Salerno, e pone l’accento sul fatto che nei collegi salernitani dove ha vinto De Luca il PdL ha scalato diverse posizioni. Infine sfodera un “incauto” ringraziamento al ministro Carfagna per aver sponsorizzato il successo di Cammarota, ma su questo ritnornerò domani con un nuovo approfondimento. Promette in conclusione di: eliminare gli sprechi del danaro pubblico, favorire una burocrazia efficiente e trasparente, revisionare tutte le società miste che dovranno rispondere a criteri di maggior efficienza. Annuncia la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con il ministro Brunetta per lo snellimento dell’intero apparato provinciale. Insomma una sorta di conferma di quanto già detto nel corso della lunga campagna elettorale, chi si aspettava di più è rimasto deluso. Del resto nel “day after” cosa poteva fare e dire di più di quanto non ha già fatto e detto il neo Presidente apparso nel peso-forma più consono al suo modello di fisico. Le deleghe, gli incarichi, le nomine che i tanti “peones” attendevano forse già per questa mattina non si vedono neppure in lontananza. Presenti quasi tuti i segretari provinciali di partito che avranno, fra qualche giorno, la possibilità di parlare nell’ambito di un’apposita conferenza annunciata dal coordinatore provinciale PdL Antonio Russo.