Cidec:il vice presidente nazionale Bottone analizza la situazione
Un vero e proprio “terremoto” quello che ha investito la Cidec a livello nazionale e locale. Una situazione che rischia di minare la storica confederazione. In questi giorni, una minoranza dell’associazione ha indetto – in maniera illegittima, in quando convocato da organo carente dei poteri – un congresso sraordinario ad Acireale. Tra i protagonisti, l’ex segretario Mario Arciuolo e l’ex vicepresidente nazionale Nino Giampiccolo, entrambi dimissionari. Ed è arrivata anche la sentenza del giudice che ha sospeso la delibera del Consiglio Nazionale del 27 febbraio scorso. Il salernitano Alfonso Bottone, oggi vicepresidente nazionale, analizza la situazione.
D. Ad Acireale c’è un Congresso straordinario della Cidec. Cosa ne pensa?
R. Se quattro compagni di merenda decidono di tenere un’assemblea di condominio sotto le mentite spoglie di un congresso, nessuno glielo può impedire. Il dato reale è che resta un’assemblea di condominio, tra l’altro convocata in modo illegittimo.
D. Un commento duro il suo…
R. Credo che su questa vicenda vada fatta chiarezza fino in fondo. E allora bisogna dire che nel gennaio scorso una fronda di ribelli, tra i quali i dirigenti salernitani Mario Arciuolo e Domenico Sorgente, a ridosso del Consiglio Nazionale di Roma, convocavano tutti i consiglieri salernitani della Cidec, me compreso, perché valutassimo la “necessità” di sottoscrivere una “mozione di sfiducia” nei confronti del presidente nazionale della Cidec. Ricordo poi che le motivazioni addotte dai “ribelli”, sotto mia pressante richiesta, recitavano che, siccome il presidente nazionale non aveva onorato impegni economici presi nei riguardi della Federazione salernitana della Cidec, bisognava approdare alla “scelta di un presidente nazionale diverso”, e, spingendosi oltre, addirittura “salernitano” oppure “vicino ai salernitani”. Risultando determinante per raggiungere l’obiettivo il voto di tre consiglieri nazionali “salernitani”, tra i quali il mio. Non avendo raggiunto lo scopo, poichè ritenevano corretto ascoltare anche la versione della controparte, all’assise nazionale del 29 gennaio, dopo accese discussioni, si registravano le dimissioni, prima, del vice presidente nazionale vicario Gianpiccolo, votate e accettate dall’Assemblea, poi quelle del segretario nazionale Mario Arciuolo. Per evitare il blocco delle attività sindacali, il presidente nazionale convocò un nuovo Consiglio Nazionale in data 27 febbraio, nel quale fu provveduto alla nomina di un nuovo segretario e di un nuovo vice presidente vicario nazionale. Questa assise è stato oggetto da parte dei “ribelli” di un ricorso alla magistratura che ha avuto, al momento, esito positivo per i ricorrenti.
D. Nei mesi successivi quell’assise furono prese importanti decisioni?
R. Certo. Tra queste il commissariamento della Federazione provinciale di Salerno. Un commissariamento tra l’altro utile, perchè è servito a mettere in evidenza una situazione debitoria davvero catastrofica e una gestione che ha molti aspetti “discutibili”. Ora, con l’ordinanza del giudice, che ha sospeso la delibera del 27 febbraio, anche questo atto è in stand by. Ma, per chiarezza d’informazione, la decisione del magistrato seppure ritiene non valide tutte le decisioni assunte dopo l’assise del 27 febbraio scorso, di fatto non azzera quanto accaduto precedentemente. Per cui Mario Arciuolo resta un segretario dimissionario e Gianpiccolo non è più vice presidente nazionale vicario. Questo è attualmente lo stato dei fatti.
D. E ora, alla luce, di questo Congresso di Acireale, cosa succederà?
R. Nulla. Lei crede che un’assemblea di condominio, indetta anche in modo illegittimo, violando le norme dello Statuto nazionale, possa cambiare le sorti di una Confederazione così importante? La verità è che, invece, questa fronda di ribelli ha prodotto nel periodo in questione una serie di atti che io stesso ho provveduto a depositare presso la Procura della Repubblica per le indagini del caso. Sarà purtroppo una vicenda lunga e, credo, ricca di “colpi di scena”.
D. In tutto questo l’attività sindacale?
R. Gli associati Cidec non avranno ripercussioni. Su questo possono essere tranquilli. Anche perchè, e questo mi piace sottolinearlo, nel periodo di commissariamento della Federazione salernitana abbiamo registrato attestati di stima ed inviti a proseguire il cammino di risanamento intrapreso non solo da parte di tantissimi esercenti della città di Salerno e della nostra provincia, ma anche di altre categorie. E noi andremo avanti. Anche e soprattutto per loro.