Mercato San Severino: Romano, sindaco al terzo mandato

 

Anna Maria Noia

Giovanni Romano è il nuovo sindaco di Mercato S. Severino, eletto il 6 e 7 giugno scorsi da quasi 9.000 votanti, per la precisione 8.917, contro i 4.238 suffragi per lo sfidante e “new entry” Carmine Ansalone e i 1.504 consensi dell’altro candidato e sempre “nuova proposta” Mauro Iannone.

Il risultato delle urne parla chiaro: S. Severino sarà governato nel segno della continuità e perciò la gente ha scelto Romano e gli ha tributato la sua fiducia.Ecco cosa ha affermato il neoeletto rispondendo ad alcune nostre domande, che gli abbiamo rivolto consapevoli che non si sarebbe tirato indietro nel dire la sua riguardo il nostro “questionario”, per rivolgere attenzione alle istanze della gente.

Cosa si prova a ridiventare sindaco di Mercato S. Severino per il terzo mandato non consecutivo, soprattutto in questa temperie di crisi?

 Essere eletto sindaco della città di nascita e nella quale si vive è a mio avviso la più grande soddisfazione della vita di una persona. Essere rieletto dopo due mandati e un intervallo di cinque anni è un grande onore che comporta però anche la grande responsabilità di rispettare gli impegni e non deludere le aspettative della Comunità. Soprattutto in un momento di rilevante difficoltà economica e finanziaria per i cittadini e per lo stesso Comune sul quale si ripercuotono le criticità che interessano i settori produttivi e le famiglie. Cercherò di onorare il “patto di onore” contenuto nel programma amministrativo approvato dai cittadini con il loro voto, impegnandomi a fondo insieme con la squadra di assessori e consiglieri che costituiscono la maggioranza politica.

Quali le priorità per ciò che riguarda le esigenze attuali della cittadina?

 In primo luogo l’occupazione. Il Comune non può offrire direttamente posti di lavoro, se non attraverso procedure concorsuali e rispettando le restrizioni imposte dalla vigente normativa in materia di contenimento della spesa pubblica, ma può e deve creare i presupposti affinché si creino le occasioni di lavoro. Continuando ad attrarre sul territorio comunale investimenti produttivi da parte delle aziende e sostenendole in questo particolare momento. Poi, il completamento della procedura amministrativa per l’adozione e la successiva approvazione del Piano Urbanistico Comunale (Puc), per garantire lo sviluppo sostenibile del territorio e recuperare dagli interventi privati le risorse finanziarie necessarie per realizzare le opere pubbliche di cui la Comunità ha bisogno. Inoltre stiamo lavorando serratamente per affrontare i problemi di dissesto idrogeologico che interessano alcune zone del territorio e per risolvere il grave problema rappresentato dalla notevole quantità di acqua piovana che arriva nella nostra Città  attraverso i corsi d’acqua affluenti del torrente Solofrana dai comuni posti a monte di Mercato S. Severino. Infine proseguirà l’impegno per la difesa del nostro ospedale, ingiustamente penalizzato dal piano ospedaliero della Regione Campania. Ci batteremo per evitare la soppressione del Pronto Soccorso e per l’inserimento dell’ospedale “Gaetano Fucito” nella rete ospedaliera della Facoltà di Medicina dell’Università di Salerno, attraverso il suo collegamento con l’azienda ospedaliera “S. Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno.

Su cosa imposterà principalmente la sua politica?

Sulla continuità con quanto è stato realizzato nell’ultimo quinquennio dal sindaco Rocco D’Auria. Ci impegneremo a completare gli interventi e le iniziative programmate, privilegiando il metodo della concretezza e dell’efficienza. Chiaramente senza mai trascurare di informare e coinvolgere i cittadini nelle scelte più importanti e garantendo la massima trasparenza e il costante rispetto della legalità.

Di cosa ha bisogno oggi Mercato S. Severino?

Innanzitutto di mantenere e consolidare quello che è già stato realizzato in questi anni in materia di servizi erogati ai cittadini. La nostra Città, in relazione alla qualità della vita, è più avanti rispetto ad altre Comunità e in un momento di difficoltà come quello che stiamo vivendo è necessario impegnarsi per non perdere quanto già acquisito. Poi occorrerà promuovere il processo di crescita della Città dal punto di vista economico, secondo un modello di sostenibilità che ne deve rispettare le vocazioni e le criticità territoriali. Inoltre sarà sempre più necessario sollecitare la crescita culturale e sociale della Comunità, attraverso graduali modifiche degli stili di vita, finalizzate a diffondere modelli comportamentali più rispettosi dell’ambiente e più consoni a un uso più ragionato delle risorse a disposizione, sull’esempio di quanto già attuato a proposito della raccolta differenziata dei rifiuti. Dal punto di vista strutturale occorre continuare ad agire per ridurre il divario, già ridotto di molto, tra le condizioni di vivibilità delle frazioni e quelle del capoluogo.

Perché è importante la politica?

La politica, quando è intesa come servizio per la soluzione dei problemi della Comunità e come banco di prova per imparare e mettere a disposizione il proprio sapere e la propria esperienza, è fondamentale per la vita di ogni persona. Senza la politica, caratterizzata dall’esercizio costante del dialogo e del confronto senza mai perdere di vista la concretezza e l’efficienza, non potrebbe esserci alcun percorso di crescita e di evoluzione di una Comunità. Bisogna impegnarsi sempre di più per avvicinare le persone alla politica, soprattutto i giovani, al fine di ridare la giusta credibilità alle Istituzioni e consolidare il modello di democrazia rappresentativa su cui si fonda la nostra struttura sociale.

Cosa ama di più di S. Severino?

Difficile stilare un elenco e stabilire una preferenza. Sono innamorato della mia Città nella sua interezza. Con le sue contraddizioni, le sue criticità, le sue bellezze paesaggistiche, storiche, artistiche, archeologiche e i suoi problemi. Amo e rispetto la gloriosa storia della nostra Città, e della dinastia dei Sanseverino, dalla quale cerco di non allontanarmi mai, soprattutto quando sono chiamato ad assumere decisioni che riguardano il presente e il futuro. Sono fortemente attratto dalle caratteristiche atipiche della S. Severino definita “Città di casali”, per esaltare lo sviluppo policentrico di un Comune in cui la forte matrice identitaria delle contrade continua ed è ancora presente, e – sono convinto – va salvaguardata per il futuro. E questo mi porta ad amare e a rispettare i Sanseverinesi, le persone della mia Comunità, vera forza di una Città straordinaria.

Cosa dire agli sconfitti candidati alla poltrona e alla funzione che lei oggi ricopre?

Niente di particolare. Ognuno di noi ha condotto la campagna elettorale con gli strumenti che ha considerato più efficaci, nel modo che ha ritenuto più idoneo e illustrando programmi immaginati come più aderenti ai bisogni della Comunità. Evidentemente i nostri sono stati giudicati più credibili, e per questo siamo stati premiati. Resta l’amarezza per come è stata condotta la campagna elettorale da parte di uno dei contendenti, con il quale numerose saranno, nei prossimi anni, le questioni da risolvere in sede giudiziaria. Diverso e più costruttivo il confronto con l’altro candidato, con il quale – ne sono certo – sarà possibile trovare terreni comuni di confronto e di collaborazione nell’interesse della Comunità.