Si vota ancora!
Week end con referendum. Votanti, oltre 47 milioni e mezzo di cittadini e 3 milioni d’ Italiani all’estero. Tre i quesiti referendari. I seggi resteranno aperti dalle 8 alle 22 di domenica e dalle 7 alle 15 del giorno successivo. Si spera nel raggiungimento del quorum. Infatti si teme che l’astensionismo, possa imperare!Un po’ perché i referendum sono stilati in maniera complessa e pertanto rendono ardua l’immediata comprensione all’elettore. Un po’ perché, a riguardo, già registrate spaccature, proprio tra gli alti vertici istituzionali. Norma al centro della consultazione, la 270 del 2005, attuale legge elettorale, sul sistema proporzionale corretto, con premio di maggioranza attribuito alla coalizione: un candidato può correre in diverse circoscrizioni. Due aspetti che il referendum punta a cancellare e modificare. Per l’ abrogazione di tale parte legislativa, un deciso ‘Sì’, contrariamente a chi intenderà mantenere inalterata la normativa vigente: in tal caso, un secco ‘No’. Tre le schede: viola, beige, verde. Le prime due, inerenti la stessa materia, anche se la prima, riferita alla Camera e all’elezione dei deputati, mentre la seconda, al Senato ed all’elezione dei senatori. Ciò che ci si propone di abrogare, in entrambi i casi, il collegamento tra liste con l’attribuzione del premio di maggioranza alla coalizione più votata. In caso di vittoria del Sì, il premio alla singola lista. Nonchè l’ innalzamento delle soglie di sbarramento. Per ottenere rappresentanza parlamentare, le liste dovrebbero raggiungere il 4% alla Camera e l’8% al Senato. La scheda verde, invece, attiene all’ abrogazione della candidatura dei singoli, in più collegi contemporaneamente. In attesa che le urne vengano riempite, non resta altro che attendere che sia il senso democratico…a governare! Tenendo presenti i costi che, in ogni caso, tali operazioni elettorali, comportano per il Paese!