Burka sì, burka no!

di Rita Occidente Lupo

Paese che vai, veste che trovi! Nei giorni scorsi, accesa la polemica sull’abbigliamento in Francia. Burka sì, burka no. E niqad. Il presidente Sarkozy, nettamente a sfavore, considerandolo superato in quanto a diritti emancipativi. Un modo per vedere la donna ancora schiava. Sottomessa all’uomo, privata di legittimi diritti. Out agl’indumenti che, la fitta comunità musulmana, insediata ai piedi della Torre Eiffel, vuol indossare. Già da tempo, nelle scuole, ostracizzato il velo. Calamita attentiva. Inoltre, perchè  camuffante, come avvenuto, criminali. Retaggio prettamente arabo, da usare nella terra di provenienza. Foggia asfittica, per le personalità così provocanti, specialmente nelle fogge della moda italiana, ad ogni pie’ sospinto. Che celebrano il clou d’estate. Il burka, nettamente antitetico al nostro tempo. Il problema, di ordine prettamente morale e religioso, rimane comunque dibattuto. Ad ogni religione, il suo  decalogo. Prescrizioni e pratiche da vivere. Il mondo occidentale, non è relegato solo allo scacchiere mediterraneo. L’Islam macula anche l’Europa. Di qui la tensione nel vedere mortificati, per gl’Islamici, i propri usi e costumi in altri Paesi. Dove ci s’insedia per vari motivi. Senza per questo rinnegare il proprio credo religioso. Rimanendo più che mai abbarbicati ad un integralismo islamico, confortante solo in tema di coerenza. Contrariamente ad un’ampia fetta della cristianità occidentale, che vive in modo piuttosto allegro la propria fede, giungendo perfino ad un compromesso “comodo”. Dunque, in nome della sventolata libertà, lasciarla vivere nei fatti, rispettando chi intende continuare a praticare il proprio credo anche in Paese straniero. Costi quel che costi!