Donne e impresa: in giro per l'Italia
“Il principio dell’eguaglianza tra uomini e donne implica la necessità di compensare lo svantaggio delle donne per quanto riguarda le condizioni di accesso e di partecipazione al mercato del lavoro e lo svantaggio degli uomini per quanto riguarda la condizione di partecipazione alla vita familiare, derivanti da pratiche sociali che ancora presuppongono il lavoro non retribuito derivante dalla cura della famiglia come responsabilità principale delle donne e il lavoro retribuito derivante da un’attività economica come responsabilità principale degli uomini….”. Parte sulla base di questi presupposti il “Giro d’Italia delle donne che fanno impresa” e tocca Salerno alla sua seconda tappa, proprio il giorno dopo la venuta della Marcegaglia nella nostra città, coincidenza soltanto casuale ma che la dice lunga circa le possibilità reali che le donne hanno di porsi all’attenzione del mondo della finanza e dell’economia nel nostro Paese. Come dire che il riscatto femminile ha toccato in questi ultimi tempi punti di eccellenza neppure lontanamente ipotizzabili soltanto poco tempo fa. Nel salone dei ricevimenti della Camera di Commercio ne hanno ampiamente discusso stamattina il presidente Augusto Strianese, Luciana Frontini (dirigente CCIAA di Ancona), Filomena Gallo (pres. Commissione pari opportunità prov. Salerno), Massimo Lo Cicero (docente economia della comunicazione, Tor Vergata Roma), Domenico Mauriello (dir. Centro studi Unioncamere) e Giovanna Pascale (ufficio studi Unioncamere). Assente giustificata la vice presidente della provincia di Salerno Anna Ferrazzano. Lavori coordinati dalla giornalista Margherita Siani. Principali protagoniste della giornata le imprenditrici Giacomina Penna (azienda Amaro Penna di Sassano) e Valeria Bartoli (titolare Hotel K di Salerno). Il tutto organizzato splendidamente dal CIF (Comitato provinciale per l’Imprenditoria Femminile) di Salerno presiduto da Vincenza Cassetta validamente supportata da Camilla Palumbo.
Trovo offensivo sottolineare ogni volta che la donna fa politica, la donna e’ capace di condurre un’azienda o di raggiungere i vertici della carriera…magari al pari di un uomo. Non si da’ risalto alle capacita’ domestiche, perche’ sono connaturate nell’essere donna e, pertanto, nessuno ci farebbe caso! Intanto, la mole di donne che combatte la quotidianita’ fatta di famiglia e lavoro anche di responsabilita’ trova difficolta’ ataviche nella gestione della vita privata e nel riconoscimento dei meriti in politica e sul posto di lavoro. Le politiche sociali, in particolare al sud del mondo, sono un colabrodo con un numero crescente di fori! E lo spazio in politica e nel lavoro e’ angusto per chi desidera con l’ausilio delle proprie forze una collocazione ariosa e libera.