Salerno:ai concerti di Villa Guariglia, Nicolosi, Signorini e Bartoli
Giro di boa martedì 21 luglio (ore 21) per la XII edizione dei “Concerti d’estate a Villa Guariglia in Costiera dei fiori”, organizzati da Tonya Willburger, con il contributo del Comune di Vietri Sul Mare, della Regione Campania, della Camera di Commercio e della Provincia di Salerno, della Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana, dell’Ept di Salerno, nonché con il patrocinio del Conservatorio di Salerno, della Coldiretti e del Centro Studi “Raffaele Guariglia”. L’evento clou della sezione classica della rassegna saluterà, quale protagonista, proprio il suo direttore artistico Francesco Nicolosi, che dimessi, per una sera, le vesti di organizzatore, si assiderà al suo posto d’elezione, la tastiera del pianoforte, per donarsi al suo pubblico insieme al violoncellista Luca Signorini e al clarinettista Stefano Bartoli. Due gli autori scelti per questa serata dall’anima romantica: Robert Schumann e Johannes Brahms. Il programma principierà con i “Funf Stucke im Volkston op.102, composti da Robert Schumann nel 1849 per la formazione di violoncello e pianoforte. Quest’opera rimane un lavoro isolato, ma fortunatamente, pur essendo stato compiuto in un periodo in cui la fervida ispirazione non sempre fu accompagnata da un’autocritica altrettanto viva, si è meritato una posizione stabile nel repertorio dei violoncellisti. Il “tono popolare” espresso nel titolo non attinge peraltro al patrimonio musicale tradizionale, non intende nobilitare un materiale di facile consumo, piuttosto si riferisce all’intento di una libera narratività, che i 5 quadri rappresentano in forma di polittico. Il primo pezzo “Mit Humor”, all’insegna del motto di origine biblica “Vanitas vanitatum” (“Vanità delle vanità”), si svolge tra la seriosità ironica e la scanzonata brillantezza, cui segue il lirismo raccolto del secondo “Langsam” (“Adagio”). Percorso da una vena fantastica, sognante, è il terzo pezzo “Nicht schnell, mit viel Ton zu spielen” (“Non svelto, con un tono molto recitante”). Il quarto è un “Nicht zu rasch” (“Non troppo veloce”), che apre una parte centrale di tenera cantabilità; il quinto, “Stark und markirt” (“Vigoroso e marcato”), conclude con impeto. Seguiranno i Phantasiestucke op.73, per pianoforte e clarinetto, un tema caro al maestro tedesco, che nasce da un forte impulso immaginativo e si valorizza poeticamente in un’affermazione di libertà inventiva. Ed è singolare constatare, a tale proposito, che il primitivo titolo di questi tre pezzi così intimamente collegati da risultare ineseguibili separatamente, fosse “Soirée-stucke”, titolo più notturno ed enigmatico che salottiero. Scritte e pubblicate, nel 1849, le tre pagine hanno struttura formale simile, ternaria, con ripresa e, nel secondo e terzo pezzo, coda. Ma questa impostazione accademica ha il pregio di attenuarsi nell’invenzione di ritornelli interni e nel fiorire di incisi e di motivi derivati tra “Zart und mit Ausdruck” (“Delicato e con espressione”), “Lebhaft, leicht” (“Animato, leggero”), “Rasch und mit Feuer” (“Rapido e con fuoco”).La seconda parte della serata sarà interamente dedicata all’esecuzione de Trio in la minore op.114 per cello, clarinetto e pianoforte composto da Johannes Brahms nel 1891. La natura melodica del conciso Allegro iniziale, mesto, assorto, di una contenuta intimità, s’impone fin dal nobile primo tema e si estende alle idee secondarie, al tranquillo e meditativo secondo tema e alla più irrequieta terza idea. Anche l’Adagio si svolge sotto il segno di una cantabile espressività, in una specie di dialogo fra clarinetto e violoncello. L’Andante grazioso è una specie di landler in forma tripartita, mentre il finale, un Allegro, in forma-sonata, si sviluppa con maggior disinvoltura, caratterizzato da un primo tema scorrevole e a tratti capriccioso.