Narrativa:Vacanze altrove? No,preferisco Salerno e provincia
Claudio Rinaldi
La crisi, maledetta-benedetta crisi. Maledetta perché milioni di persone hanno perso il posto di lavoro: benedetta perché abbiamo riscoperto il risparmio, dimenticato nella soffitta dei nostri pensieri, il gusto delle cose semplici ed il recupero della nostra terra. Quest’anno abbiamo deciso di trascorrere le vacanze estive a Salerno e nella sua lunga, splendida ed immortale provincia.Il primo giorno è passato in un attimo nella perla della Costiera Amalfitana: Ravello. Poca gente, per lo più turisti che mangiavano il panino agli angoli delle strade. Ho parlato con alcuni albergatori e negozianti e mi hanno confessato le difficoltà della crisi.Non ho ritrovato la Ravello degli anni d’oro quando bisognava prenotare minimo un anno prima per un qualsiasi albergo e, dove si incontrava tanta bella gente. Il secondo giorno siamo andati molto vicino alla nostra abitazione a circa un solo chilometro: Villa Poseidon in via Alfonso Gatto che è un piccolo albergo con piscina, solarium ed altro ancora. E proprio questo “ altro ancora ”, riferitomi da un mio amico, che non riuscivo a comprendere. Dovevo toccare con mano. Era l’unica soluzione per verificare “ l’altro ancora. ” Prima di andare prenotiamo in quanto è domenica. Una voce gentile al telefono chiede delle semplici informazioni. Dopodiché con la mia automobile partiamo: cinque minuti esatti e raggiungiamo Villa Poseidon. Ci viene incontro una ragazza molto cordiale. Immediatamente noto che il suo sorriso non è uguale ai tanti servizi di concierge che abbiamo incontrato nel tempo. Il suo sorriso è sincero. Lo percepisco a pelle. La ragazza ci accompagna a dei lettini per appoggiare le nostre sacche.Nel frattempo ci portano degli aperitivi di benvenuto. Osservo il panorama: davanti al mio sguardo appare la sezione del porto commerciale di Salerno dedicata alle imbarcazioni private.Alcune di esse sembrano scivolare sull’acqua disegnando una scia color latte su di un prato azzurro con fiori di diamanti.A destra c’è silenziosa, ma pregna di una regalità di altri tempi, la Costiera Amalfitana.A sinistra il lungomare di Salerno, la sua zona orientale per continuare con la litoranea finché lo sguardo si lancia lontano, come un dardo cha ha sete di conoscenza, verso la Costiera Cilentana: un’altra perla. Sono soddisfatto. Lo sono ancora di più quando vedo la piscina con cascata e con un robot sottomarino che pulisce l’acqua. Tutt’intorno un verde fiabesco che incastona questa Villa Poseidon ad un chilometro dalla mia abitazione.Di continuo la ragazza, che ci ha accolto all’entrata, viene da noi ed in modo discreto chiede se abbiamo bisogno di qualcosa. Di solito bevo dell’acqua minerale naturale. Un attimo dopo la mia richiesta sono servito con delle bottiglie di vetro di acqua minerale. “ Alleluia! ”, esclamo. L’acqua minerale nella bottiglia di vetro esiste ancora. Pensavo che la potessi trovare solo in qualche museo. Non si offendano i produttori di acqua minerale nelle tristi ed inanimate bottiglie di plastica.Dopo il bagno possiamo degustare un succulento buffet oppure pranzare. Optiamo per questa seconda ipotesi in quanto un piatto caldo è più gradito. Ciò che mi sorprende che, nonostante sia domenica, ci sono pochissime persone. Chiedo sempre alla ragazza il motivo di tutto ciò. Mi risponde semplicemente che è giusto una selezione dei loro clienti. Dopo aver desinato, con delle pietanze divine servite in dei piatti di ceramica vietrese e con un servizio che fa impallidire anche l’Harry’s Bar a Venezia, ci accomodiamo su dei comodi divani non lontani dai nostri lettini.Intravedo una coppia inglese che osserva con attenzione quello che li circonda. Un attimo dopo siamo a parlare con il mio striminzito inglese scolastico. L’uomo inglese mi dice di essere stato in molti luoghi nel mondo ma un posto del genere ha una priorità di bellezza rispetto agli altri.La solita ragazza ci offre delle zeppoline calde ed un vino bianco.Il sorriso è sempre sincero, il posto splendido, il servizio ottimale, il cibo è sublime, l’acqua minerale nelle bottiglie di vetro e comprendo, finalmente, “ l’altro ancora” che mi raccontava il mio amico. Continuo a parlare con l’uomo inglese e quando ci salutiamo penso alla crisi che ha il merito di avermi fatto conoscere un Eden che dista solo un chilometro da casa mia.