Woodstock , 40 anni dopo….
Son passati quarant’anni dal celebre concerto di Woodstock. Evento che ha caratterizzato la fine degli anni sessanta. Un’epoca dove possiamo ricordare un contesto storico molto particolare: erano gli anni della Guerra del Vietnam, della Guerra Fredda e della lotta per i diritti civili. Woodstock è il simbolo della rivoluzione culturale degli anni sessanta. Era l’epoca degli Hippie, i Figli dei Fiori, e del moto peace & love. Il raduno musicale di Woodstock ha avuto luogo a Bethel, una piccola città rurale situata nello Stato di New York, e si svolse nei giorni 15, 16, 17 e 18 agosto 1969. questo evento fu anche l’ultima manifestazione dei Figli dei Fiori, movimento che si diffuse sempre più non solo negli Stati Uniti, ove era nato. Noi trentenni siamo cresciuti nel mito di questo fenomeno musicale e culturale, mentre i più giovani probabilmente non sono a conoscenza di ciò che accade negli anni ’60. In questo appuntamento musicale di quarant’anni fa vi era la musica di Joan Beaz, Jimi Hendrix, Janis Joplin e altri ancora. Sul palco si alternarono 32 interpreti tra solisti e gruppi. La manifestazione doveva concludersi giorno 17, l’evento è durato un giorno in più. Cosa è rimasto oggi quarant’anni dopo il mitico raduno di Woodstock che fu il simbolo della rivoluzione culturale di quegli anni? Come erano i ragazzi di allora? Chi raggiunse Woodstock? Forse è rimasto ben poco. Dopo questi quattro decenni molte cose sono cambiate e la storia è proseguita avanti senza sosta. La realtà e gli ideali di allora non esistono più, molto probabilmente. In quell’epoca viveva un’aria di libertà, una libertà che molti giovani ricercavano. I giovani di allora erano molto più naturali, disinteressati e positivi. Lottavano per i loro ideali. Il festival di Woodstock era stato ideato come un concerto di provincia, ma inaspettatamente accolse un numero enorme di giovani. Si parla che allora al raduno raggiunsero circa 400.000 giovani; alcune fonti non certe affermano che a Woodstock raggiunsero addirittura 1.000.000 di persone. Come è cambiata la storia? La rivoluzione culturale vi è stata ed ha avuto i suoi frutti. La Guerra del Vietnam è terminata, la Guerra Fredda si è conclusa e nel novembre 1989 è crollato il Muro di Berlino. Molti passi sono stati fatti per i diritti civili. La musica di allora è rimasta ancora. I cantanti di allora come Bob Dylan, i Rolling Stone e altri fanno ancora parte della musica attuale. Altri cantanti e complessi di quegli anni, pur se non hanno preso parte al raduno di Woodstock come Elvis e the Beatles erano simboli degli anni ’60. I giovani d’oggi conoscono le loro canzoni e le apprezzano. Come mai questo fenomeno? Questi artisti erano così bravi da rimanere in voga fino ad oggi? La loro bravura è certa, sicuramente la loro musica ha caratterizzato un periodo storico, erano delle canzoni che avevano un qualcosa da dire, da comunicare, sono degli Ever Green. Ormai fanno parte della storia della musica internazionale. La storia è continuata a compiere i suoi passi e molti altri eventi hanno caratterizzato gli ultimi decenni. Il nuovo millennio si apre con un giorno che tutti noi vorremo dimenticare: l’11 settembre 2001. In tale data il mondo è cambiato e viviamo in una realtà completamente diversa. Ora in questa società i giovani non hanno gli stessi ideali dei giovani di quarant’anni fa. Sicuramente era un’epoca completamente diversa, ma i problemi alla fine continuano ad esserci. I giovani di oggi non hanno più voglia di lottare. Forse non hanno più degli ideali? Forse non hanno degli obiettivi? Quindi non hanno più stimoli per combattere e per rendere il mondo migliore. I Figli dei Fiori lottarono contro la guerra, volevano porre fine alla Guerra del Vietnam, la Guerra Fredda e lottavano per i diritti civili. Anche oggi ci sono cose per cui lottare e per rendere il mondo migliore. Forse il moto peace and love dovrebbe tornare a far parte della società contemporanea…