Il rumore del vento
“Quanto pesa una lacrima? La lacrima di un bambino capriccioso pesa meno del vento, quella di un bambino affamato pesa più di tutta la terra.”(Gianni Rodari) Il famoso giornalista e scrittore possedeva un linguaggio semplice e diretto, coinvolgente sia per i grandi che per i piccoli. Quel linguaggio semplice e diretto che centra impietoso il fulcro delle questioni. Stiamo entrando nel periodo più favorevole dell’anno per poter stare in compagnia dei piccoli. Le scuole sono chiuse, molti sono in ferie o ci stanno per andare. Il tempo per stare insieme si allunga, si ha il tempo per comunicare con i bambini. Si ha più tempo per ascoltare. Il rumore del vento ha tanto da dire, quando si ascolta il vento si ascolta se stessi. Si ascolta il rumore dei pensieri, quelli che spesso non sentiamo più, sormontati dal traffico, dalla voce monocorde del televisore, dagli squilli dei cellulari. Il vento lo si può anche ascoltare insieme ai nostri figli. Questi nostri figli che soffrono una fame diversa da quella che intende Rodari. Figli super nutriti, sempre più spesso vicini al sovrappeso, poveri, altrettanto spesso, di criticità, di semplicità e di generosità. Affamati di attenzione e di affetto, a volte i piccoli fanno capricci per un nonnulla, come i grandi. Le lacrime di milioni di bambini pesano ancora ben più di milioni di Terre, pesano sulle nostre coscienze ogni volta che diciamo sì ai nostri figli tanto per toglierci il peso di non spiegare un “no”. Proviamo ad ascoltare il rumore del vento, anche se quello che potrebbe sussurrarci non sempre ci potrebbe far piacere sentire.