Cidec: risoluzione della querelle. Riceviamo e pubblichiamo

Carissimo direttore,

approfitto della tua squisita ospitalità per ritornare sulla “vicenda” Cidec, per tre ordini di motivi.Innanzitutto per una serie di denunce penali che il presidente nazionale della Confederazione, Agostino Goldin, a titolo esclusivamente personale, ha presentato avverso, tra gli altri, Mario Arciuolo e Domenico Sorgente.Poi perché abbiamo “ufficialmente” appreso di accertamenti fiscali a carico del signor Mario Arciuolo; in ultimo, secondo indiscrezioni da fonti anonime, di inchieste in corso, e non solo giudiziarie, su protagonisti della vicenda Cidec. Per cominciare, intendo assicurare i tuoi lettori che, come era facile prevedere, nessuna smentita, né tantomeno alcuna querela, mi hanno raggiunto in questo periodo, a testimonianza che “dire la verità è un compito difficile, ma è il solo degno di un uomo”. In merito alle denunce penali presentate dal presidente nazionale Cidec Agostino Goldin, ho avuto modo di registrare dalla documentazione visionata ipotesi di reato talmente gravi da far, a mio avviso, letteralmente tremare i polsi. Se tali ipotesi, infatti, dovessero trovare gli opportuni riscontri, ci sarebbero responsabilità gravissime da parte dei destinatari delle denunce stesse. Per quanto riguarda, invece, la querelle interna alla Confederazione, ritengo che questa ormai giungerà a breve a soluzione, avendo in mano il presidente nazionale Cidec Agostino Goldin atti che, inequivocabilmente, potranno smontare l’intero castello costruito da un manipolo di ribelli per “impossessarsi” della sigla sindacale nazionale. Insomma, per chiudere, caro direttore, sembra che alla CIDEC di Salerno, e non solo, la “ricreazione” sia davvero finita.

Alfonso Bottone

consigliere nazionale CIDEC

 

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