Il sen. Andria:due interrogazioni per l’agroalimentare campano
Alfonso Andria (PD), Vice Presidente della Commissione Agricoltura del Senato, nei giorni scorsi ha presentato due interrogazioni al Ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Le interrogazioni, di cui Andria è primo firmatario, sono state sottoscritte dai colleghi senatori eletti in Campania Incostante, Armato, Carloni, Chiaromonte, De Luca, Follini e Musi, e fanno seguito all’iniziativa dell’Assessore regionale all’Agricoltura Gianfranco Nappi che ha indirizzato una lettera al Ministro Zaia sugli stessi argomenti, interpretando la preoccupazione delle categorie professionali e degli Enti territoriali interessati.I senatori interroganti chiedono di sapere la fondatezza di notizie relative all’anticipata conclusione del regime transitorio che garantisce il sostegno necessario all’industria di trasformazione del pomodoro. Tale ipotesi ha naturalmente provocato forti preoccupazioni tra i produttori della filiera ortofrutticola interessata, che paventano gravi ripercussioni sulla loro stessa capacità operativa. In particolare, le organizzazioni dei produttori operanti in Campania hanno espresso forti riserve sulle indiscrezioni trapelate, sollecitando una rassicurazione al riguardo.“La conclusione del regime di aiuti, già prevista per la campagna 2010-2011 – si legge nel documento – non è giudicata negativamente, purché tale passaggio avvenga in maniera graduale e senza penalizzare o addirittura mettere in crisi importanti comparti della produzione agricola, soprattutto nell’attuale congiuntura economica, che ha determinato gravi ripercussioni sull’intero settore dell’agro-alimentare”.La seconda interrogazione, indirizzata anche ai Ministri per le Politiche Europee e al Ministro dell’Economia e delle Finanze, evidenzia il problema della non ammissibilità a contributo del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) della spesa relativa all’IVA che viene sostenuta dagli Stati Membri e da Regioni, Province, Comuni e altri organismi di diritto pubblico per la realizzazione dei progetti cofinanziati dall’Unione europea per il periodo 2007-2013. Si intende che le opportunità offerte ai territori dai Piani di Sviluppo Rurale delle regioni italiane non potranno essere adeguatamente colte dai Comuni rurali e dalle Comunità Montane, che hanno evidente difficoltà a partecipare ai bandi per i progetti di sviluppo rurale, data la mancanza di risorse per far fronte al pagamento dell’IVA, che rappresenta una somma tra il 10 e il 20% degli investimenti necessari.“In questo modo – sottolinea il Sen. Andria – il ruolo fondamentale che i Comuni rurali dovrebbero svolgere per lo sviluppo dei propri territori sembra essere vanificato e si corre il serio rischio di non poter impegnare le risorse comunitarie messe a disposizione a tale scopo”.