RdB Cub: miseria e nobiltà!
La chiusura di questo biennio economico 2008-2009 si è confermato come una sorta di contratto-ponte in vista della prossima tornata contrattuale per la quale si annunciano trasformazioni radicali.A partire dalla riforma della contrattazione, alle nuove norme con cui si vorrebbe far decollare il presunto federalismo, alla rinuncia – soprattutto da parte dei Comuni – di quella funzione sociale che ha permesso la gestione diretta di attività di primaria importanza per i cittadini (soprattutto quelli con meno mezzi), con questo contratto si chiude definitivamente un’epoca! Anche i roboanti proclami di talune sigle sindacali (vedi CGIL) si sono solennemente sgonfiati con l’ennesima firma di un contratto a perdere, così come accaduto per quello della Sanità, confermando –se ce ne fosse stato bisogno– la strumentalità tutta politica delle loro proteste dei mesi scorsi.Va anche detto che le risorse aggiuntive previste dal contratto (solo nella parte variabile) saranno una pia illusione per molte amministrazioni comunali (soprattutto le più piccole), che si vedranno ulteriormente strangolate dalla riduzione degli stanziamenti disposti dal Governo, dalle ulteriori competenze che derivano dall’applicazione del federalismo (soprattutto fiscale) e da una costante riduzione del personale in servizio. Questo stato di cose sta generando dinamiche fino a qualche tempo fa inverosimili, tanto che più di qualche amministratore locale ha pensato di “investire” nel Superenalotto per sistemare i conti e continuare ad erogare servizi ai propri cittadini. Ma per far digerire ai Lavoratori le draconiane misure in arrivo e per non intralciare l’aumento di poteri e risorse -sempre più consistenti- alle Regioni è indispensabile una rappresentanza sindacale asservita e accomodante. Per questo sono state fatte carte false nel nostro Comparto per far fuori ogni opposizione organizzata e di base (compreso anche il sindacalismo di matrice autonoma). Stesso dicasi per i precari cui resta solo la possibilità (e non l’obbligo) che qualche amministratore locale più illuminato ed onesto permetta la prosecuzione dei contratti in essere che dovessero scadere anche oltre la data capestro del 31/12/2009. A tutti i Lavoratori e le Lavoratrici degli Enti Locali segnaliamo che non c’è più possibilità d’equivoco: il modello di società che questi accordi producono è diametralmente opposto a quello che sostiene RdB: individualismo e competizione in luogo di solidarietà e cooperazione;decisionismo in luogo di partecipazione ; repressione invece di prevenzione; leaderismo invece di democrazia; produttività clientelari al posto di stipendi veri .