La Fish chiama la Regione Campania per i costi sanitari
La FISH – Federazione Italiana Superamento Handicap – costituita nella nostra Provincia da nove associazioni (ABC onlus Campania – Associazione ancHe io onlus – AISM onlus Salerno – ANFFAS onlus Salerno – DPI Campania – Superabile onlus – UILDM onlus Salerno – Vietri senza Limiti – Forum del Terzo Settore) che operano per garantire alle persone con disabilità la non discriminazione, la eguaglianza delle opportunità e l’integrazione sociale in tutti gli ambiti della vita chiede ai Consiglieri regionali salernitani di esprimere il loro dissenso e di non approvare il Regolamento “Compartecipazione al costo delle prestazioni erogate nell’ambito di percorsi assistenziali integrati di natura socio-sanitarie delle persone con handicap permanente grave e dei soggetti ultrasessantacinquenni e cittadini affetti da demenze”, pubblicato sul Bollettino Regionale n. 48 del 3 agosto 2009. Il Regolamento proposto dalla Giunta Regionale il 16 luglio 2009 deve essere discusso in V (Sanità e Sicurezza Sociale) e in VI Commissione consiliare permanente (Politiche sociali, Istruzione, Cultura, Ricerca scientifica) e poi approvato dal Consiglio Regionale. Anna Petrone, Presidente della FISH provinciale, si appella ai Consiglieri Provinciali presenti nelle due Commissioni affinché modifichino radicalmente il Regolamento sulla compartecipazione, partendo dai principi enunciati dalla “Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità” diventata legge dello Stato Italiano dal 3 marzo 2009.“L’impianto del Regolamento sulla Compartecipazione alla spesa dei cittadini anziani, dementi e con disabilità ai costi dei servizi sanitari e sociali” afferma Anna Petrone “cozzano con le leggi nazionali ma anche con i pareri espressi dai tribunali amministrativi di molte regioni.” La Regione Campania pretende di calcolare nel reddito delle persone che fruiscono dei servizi anche le indennità concesse a titolo di minorazione (pensione d’invalidità e accompagnamento) e di obbligare alla compartecipazione anche i parenti che non fanno parte del nucleo familiare della persona anziana o con disabilità. “È inaccettabile che la Regione Campania possa prevedere un costo alla compartecipazione dei servizi pari al 80% dell’intero reddito della persona anziana o con disabilità” continua Anna Petrone e sottolinea che in tutt’Italia la FISH è impegnata nella campagna “Pagare il giusto.” convinta che: la richiesta di Pagare il giusto si fonda sulla convinzione che le richieste di partecipazione al costo dei servizi debbano essere considerati strumenti di politica sociale e non di sostegno alle casse comunali.Le richieste economiche alle persone con disabilità devono tenere conto che questa condizione di vita nella nostra attuale organizzazione sociale produce una situazione di impoverimento dei nuclei familiari.La richieste di partecipazione al costo devono essere considerate parte integrante del processo di presa in carico delle persone e devono tenere conto del progetto individuale e globale di vita della persona con disabilità.