Mercato San Severino: ospedale da salvare!
Con una lettera ufficiale inviata al Presidente della Giunta Regionale della Campania, on. Antonio Bassolino, all’Assessore alla Sanità, on. Mario Santangelo, al Commissario Straordinario dell’ASL di Salerno, dr. Fernando De Angelis, al Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera “S.Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, dr. Attilio Bianchi e al Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Salerno, prof. Raimondo Pasquino da parte del Sindaco di Mercato S.Severino, dr. Giovanni Romano, è ufficialmente partita la procedura per il quella che sembra essere l’unica possibilità per salvare la funzionalità dell’Ospedale “Gaetano Fucito” di Mercato S. Severino.L’iniziativa è stata preceduta da una lunga fase di confronto con i diretti interessati che il Sindaco Romano, coadiuvato dall’Assessore alle Politiche Sociali, dr. Angelo Zampoli e dal consigliere comunale dr. Carmine Landi, ha condotto negli ultimi mesi, incassando il loro parere favorevole e la disponibilità a concretizzare l’idea avanzata dall’Amministrazione Comunale.I recenti provvedimenti del Governo in materia di organizzazione della rete sanitaria regionale, inoltre, hanno suggerito di accelerare le procedure.“La nostra proposta – precisa Giovanni Romano – è molto semplice: scorporare il nostro Ospedale dalla struttura organizzativa dell’Azienda Sanitaria Locale (ASL Unica) e aggregarlo all’Azienda Ospedaliera “S.Giovanni di Dio e Ruggi di Aragona” di Salerno, di cui diventerebbe una funzionale struttura territoriale. Tale ipotesi consentirebbe, senza ulteriori costi, di mantenere, recuperare e migliorare tutte le funzioni attualmente operanti nel Presidio Ospedaliero senza la fuoriuscita dello stesso dalla rete di emergenza così come previsto dalla classificazione di “ospedale territoriale” prevista dal Piano Ospedaliero Regionale”.Insomma, una proposta operativa e concreta per superare le limitazioni previste dal Piano Ospedaliero e che si affiancherebbe alle legittime preoccupazioni della Comunità sanseverinese e delle associazioni locali che da tempo rivendicano una maggiore attenzione degli organismi regionali nei confronti dell’importante struttura.“Abbiamo fatto della difesa del nostro Ospedale un punto fondamentale del nostro programma elettorale – dichiarano Angelo Zampoli e Carmine Landi – e vogliamo essere coerenti avanzando una proposta seria sulla quale abbiamo riscontrato la condivisione dei soggetti interessati, ai quali va il nostro ringraziamento. Le responsabilità per aver condotto la Sanità nell’attuale pietoso stato di precarietà sono note a tutti i cittadini e vanno certamente ascritte all’incapacità della Regione Campania di articolare un piano di tagli alla spesa efficiente che avrebbe dovuto interessare altri settori del sistema sanitario quali la diagnostica privata, la spesa farmaceutica, la razionalizzazione delle strutture e delle risorse umane, eliminando sprechi e diseconomie. Ma certamente non avrebbe dovuto interessare gli Ospedali, soprattutto quelli come il “Gaetano Fucito” di cui è evidente la rilevanza sia per essere al servizio di un territorio ben più vasto di quello comunale, sia per la quantità che per la qualità delle prestazioni rese ai cittadini. Il personale tutto, ed in particolare quello dei medici che operano nel nostro Ospedale, merita di essere valorizzato per quanto quotidianamente fanno per la tutela della salute e della sicurezza dei cittadini con azioni di sostegno e di rafforzamento delle strutture a loro disposizione”.“Infatti, con la nostra proposta – prosegue il Sindaco Romano – si terrebbe efficacemente conto della posizione geografica del Presidio, della natura degli accessi e dei ricoveri, della quantità delle prestazioni erogate, del bacino di utenza servito e, soprattutto, della sua prossimità con l’Università degli Studi di Salerno che, da sola, rappresenta un bacino potenziale di utenti di oltre 40.000 persone”.“La riorganizzazione prospettata – aggiungono Zampoli e Landi – consentirebbe di recuperare per il “Gaetano Fucito” la naturale vocazione di “Ospedale dell’Università di Salerno” e, quindi, di struttura universitaria in considerazione che l’Azienda Ospedaliera “S.Giovanni di Dio e Ruggi di Aragona” è stata da tempo individuata quale struttura al servizio della Facoltà di Medicina dell’Università di Salerno”.“Il prossimo passo – conclude Giovanni Romano – prevede la stipula di un Protocollo d’Intesa tra il Comune, il Commissario Straordinario dell’ASL, il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera e il Magnifico rettore dell’Università degli Studi di Salerno sulla base del quale avviare le successive procedure amministrative presso la Regione Campania e il Commissario Delegato per conseguire il risultato prospettato. Per raggiungere tale obiettivo siamo già al lavoro per concludere il tutto entro il mese di settembre”.