Pillole di riflessione: Chi sei amico mio?
Un tratto di strada insieme…quando il futuro era incerto ed i nemici tanti. Quando non sapevi perchè andare nè con chi andare. Una mano stretta, nelle tenebre dell’incertezza. Un sorriso, quando non avevi che rabbia. Ed oggi, la tua mano lontana dalla mia. Altre strade, altri percorsi. Sei cresciuto, troppo, per riacciufframi lo sguardo. Per capire l’errore, senza che te lo dicessi. Ora sei qualcuno, volevi esser qualcuno. Ancora per molto? Capace di fare il bello ed il cattivo tempo, di concederti o negarti, ascoltare o rifiutarti, assentire o disapprovare, decidere o astenerti. A tal punto da poter rimanere sempre solo arbitro nel cerchio degl’interessi? La mia mano, ormai non può più stringer la tua! Per te nessun spazio alle logiche del cuore: parla solo l’ambizione! Eppure t’ho sentito amico mio! Anche quando i nostri occhi s’incrociavano e tu chinavi lo sguardo, tra imbarazzo e piacere. No, rigidamente impettito, costruito prima di nascere, a te debolezze non concesse. Uomini di cartapesta, sul tuo cammino polvere. Per me, sempre un momento privilegiato. Ora, amico mio, non hai più tempo neanche per pensare a cosa ti servirà tanto andare e la mia mano inerte, non può nemmeno sollevare il cruccio, che ti porti dentro, per il tuo continuo errare.