Anche le SSIS avviate lo scorso anno a rischio
Ma allora è proprio vero … “Maria Stella è un politico di parola”. A prescindere se si è votato per l’inferno dantesco o per la “geenna di fuoco” (la scheda bianca/nulla non ti esenta da uno o l’altro inferno), dai ministri delle “riforme” (Ricordate Berlinguer?) a quelli del ritorno al rigore (ricordate, Colleghi, le vittime sacrificali di Fioroni?) nessuno dei Docenti “in trincea” (ovvero: lasciamo fuori argomento, per il momento, i “par time” e le tante signore con esigenze prioritarie di famiglia) guardava con ottimismo al futuro, sempre più scettici nei confronti dei Sindacati, sempre più divisi sindacalmente, ma sempre in trincea, con la massima serietà professionale a subire umiliazioni dall’alto (vedi rare ispezioni se lavori troppo e fai lavorare “troppo”) e di “lato” (le levate di scudi dei genitori che si scoprono esperti persino di Didattica). Impiegato dello stato o professionista dello stato? Insomma Docente o Indecente? Non l’ho mai capito … Quando vinsi due concorsi (con imbarazzo della scelta della classe di concorso) la “Scuola” volle da me la “promessa solenne” (avrebbe seguito il giuramento se qualcuno non avesse abolito questa norma assieme al Concorso per Merito Distinto). Esattamente come cinque anni prima sotto le armi … con tanto di carta bollata e testimoni. Perbacco, all’inizio sembrava una cosa seria e poi … che Docenti seri e stimati avevo per colleghi. Come andava a “raffica” la fotocopiatrice e la macchina per stampare le matrici zeppe di appunti suppletivi . Un Liceo dove mancava forse il sorriso, ma dove gli studenti scattavano in piedi al mio ingresso, mettendomi un certo imbarazzo visto che ci separavano quattordici anni d’età … Il vecchio paradigma di chi usciva da una università messa alla berlina dal ’68 era un po’ quello del “so, quindi so insegnare”. Paradigma falso, perché occorrono anni di “errori” per imparare anche a rendere produttivo e degno del nome di “Docenza” il proprio lavoro. Prezioso il consiglio del collega anziano anche se centellinato e avaro … E’ evidente pertanto che non ho subito l’alta specializzazione di quelle “S.S.I.S. (Scuole di Specializzazione all’Insegnamento Secondario) ma solo la “specializzazione” sul campo con una quinta Liceo da portare dritta all’esame già al primo anno (e andò tanto bene che qualche piccola gelosia nacque e si rafforzò nel tempo …). Sono grato a un Uomo umile e modesto ma dotato di una eccellente intelligenza e competenza in Fisica e nelle “arti” di Laboratorio. Quest’Uomo è stato la “mia S.S.I.S.”. Le S.S.I.S. nascono con l’ultima riforma universitaria, quella che ha rinnovato il miracolo dei pani e dei pesci moltiplicando corsi di laurea e mettendo, tanto per malignare, due docenti per un corso di “Analisi 2” (forse mostrare una lezione in Power Point a 150 persone affatica di più che mostrare la stessa lezione a 50 persone). Quell’università che ha una logica spicciola “il primo triennio ripara le malefatte del Liceo” il secondo biennio ti dà il “pezzo di carta”, per il dottorato … beh, per il dottorato oltre alla indiscussa “bravura” ci vuole anche lo “sponsor” giusto. Ecco che nascono le S.S.I.S. popolate da qualche sedicente esperto di “Didattica” mai entrato in una scuola, ma dove “per incanto” alcuni colleghi passano dalla secondaria alle S.S.I.S. (mantenendo la titolarità di Sede) in un concorso estivo che deve essere sfuggito a molti … E’ il trionfo del terziario “socialmente futile”. Ora anche le SSIS avviate lo scorso anno sono a rischio. Maria Stella dice: “Abbiamo il dovere morale di non creare altro precariato, per questo abbiamo bloccato le SSIS – ha detto Gelmini ai componenti della commissione Cultura -: che senso ha frequentare un corso investendo soldi a graduatorie chiuse?”. E’ logico pensare che c’era una razionale consapevolezza di creare precariato (che è quello che ci rimette) favorendo l’intellighenzia accademica moltiplicando corsi e professori (sui quali aleggia anche qualche sospetto di disonestà intellettuale e incompetenza). E ancora: “Siamo molto sensibili al precariato – ha concluso il ministro del Miur – ma in questo modo non si poteva più andare avanti: tra l’altro la nostra decisione ha comportato il dissenso di alcuni parti che usufruivano da quasi dieci anni dei finanziamenti ministeriali per attivare i corsi. Ma non potevamo certo fare diversamente per mantenere in vita questo sistema.”. Tradotto in soldoni: “non si possono sprecare soldi e non c’è richiesta, anzi c’è esubero e si lamentano anche i docenti delle S.S.I.S.”. Ma chi ha messo in piedi questo sistema? Ecco il pensierino che lascio ai Sindacati della Scuola e a tutti quei colleghi “seri” che sono arrivati in ritardo rispetto ai tempi e cercheranno altri impieghi. Ed è veramente amaro. Perché di colleghi poco seri la scuola abbonda più di quanto si immagini, perché il mestiere lo hanno “scelto” negli anni ’70 quando entrare era facile, i doveri di programmazione inesistenti e le vacanze estive, di fatto, erano quasi tre mesi per chi era nel biennio. Oggi la musica è cambiata ed è cambiata bruscamente. La scuola perderà ottimi giovani Docenti (consapevoli della loro scelta) e si terrà, ad esaurimento, tanti “docenti” la cui priorità è finire la penultima ora per preparare il pranzo alla famiglia o per altre esigenze “personali” ed avere a tutti i costi il sabato libero. Ovviamente, sono ad esaurimento anche gli “Assistenti” (sì, quelli che illusi dai Sindacati hanno fatto “chiudere” le loro assunzioni) e rimane un solo Tecnico per tutti i Laboratori e anche per tutte le altre funzioni manuali. Se prima lo studente “vedeva” qualcosa in laboratorio una o più volte la settimana, oramai vedrà un barometro a mercurio solo per simulazione su pc! Ovvero: la Fisica ridotta a videogame … A proposito … tutto questo gran silenzio dei sindacati della scuola (ricordate alcune loro “lottizzazioni” sugli incarichi temporanei?) è dovuto a mia mancata informazione o al fatto che il “mea culpa” è una atto da compiere in privato? Ma lasciando ognuno ai propri “mea culpa” ritorniamo ad un quesito costruttivo: chi “formerà” (tra due generazioni) i futuri Docenti? Maria Stella ci sta lavorando (speriamo non elargendo soldi all’università) … Rileggendo un delizioso libriccino di Colin Siddons intitolato “Experiments in Physics” apprendo che nel “retrivo” Regno Unito degli anni 50 – 60 (dove il Ministro girava per le scuole del Regno) il futuro Docente si “formava” guardando l’operato (e coadiuvando) un docente prossimo al pensionamento per un anno. L’esperienza del campo a supporto e guida delle idee nuove.