Regione:il cons. Brusco,interrogazione sugli operai del Parco del Cilento
E’ abbastanza sconcertante , in un tempo come l’attuale, dove si reperiscono risorse per ognuno e per ogni cosa che vengano abbandonati a se stessi proprio le categorie più bisognose, mentre logica vorrebbe degnate di maggiore attenzione .E’ questo il caso dei lavoratori socialmente utili del parco nazionale del Cilento. Nel merito l’on. Franco Brusco ha presentato una interrogazione urgente al Presidente della Regione Campania ed all’Assessore all’Agricoltura per chiedere quali iniziative la Regione ha posto in essere per tutelare i 63 operai del Parco ancora in attesa di riassunzione. Non si tratta ,precisa l’on. Brusco, di tutelare la solita platea clientelare ( peraltro operata da altri) ma di difendere persone così drammaticamente esposte ed in un momento cosi difficile per tutti.Se si tiene conto di tutte le consulenze milionarie operate da certa politica e di tutta una serie di eventi che si trasformano in calamità esclusivamente per incuria di chi dovrebbe sovrintendere, non si capisce come non possano trovare impiego questi 63 lavoratori in un territorio così vasto come quello del parco nazionale del Cilento. Se si fosse guidati da un minimo di buon senso nell’utilizzo di questi lavoratori, sarebbero davvero di grossa utilità alla società e non così come ha voluto etichettarli una certa parte con una semplice sigla che li presenta come dei fannulloni ed invisi per ciò ad ad altri cittadini mentre andrebbero solo diretti.
Interrogazione urgente a risposta scritta
al Presidente della Giunta Regionale e
all’Assessore all’ Agricoltura
Il sottoscritto Consigliere Regionale Francesco Brusco interroga per sapere;
Premesso che Quattro anni fa i lavoratori socialmente utili in numero di 63 passarono dallo stato di condizione assistita alle dipendenze delle cooperative appaltanti i lavori dell’Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Le Cooperative al termine dei finanziamenti pubblici hanno disdetto gli appalti. Negli ultimi due anni i lavoratori sono stati utilizzati alla diretta dipendenza del Parco con contratti a tempo determinato, impiegati nella manutenzione dei sentieri e nella coltivazione delle proprietà del Parco circa 250 ettari di uliveti, pinete e pertinenze dei palazzi acquistati in passato dall’Ente: Uliveti di Montisani a Vallo della Lucania e Villa Matarazzo a Santa Maria di Castellabate, la Pineta di Santo Iconio a Camerota, la Molpa di Palinuro e Ripe Rosse di Montecorice, il Palazzo Ducale di Laurino.Considerato che: da quest’anno le attività di tutela si sono fermate e, i lavoratori in questione sono in attesa di riassunzione e che il progetto presentato per l’antincendio boschivo all’Ente all’Assessorato all’Agricoltura è ancora giacente senza esito alcuno.Si Chiede Quali iniziative la Regione Campania ha posto in essere al fine di tutelare i 63 operai dipendenti a tempo determinato del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e quali decisioni sono state prese in relazione al progetto per l’antincendio boschivo presentato dall’Ente Parco.-
Il Consigliere Regionale On. Francesco Brusco