Impastato,vittima di mafia,perche’ rimuovere la targa a Ponteranica(Bg)!?
Sono del profondissimo Sud e non sono né del PdL, né della Lega, ma, mentre sulla faccenda “P.Impastato, martire della Mafia” , sono d’accordo con Lei senza compromessi o scambi, per la rimozione della targa commemorativa in locali del Comune, che la precedente amministrazione di sinistra fece apporre con un colpo di mano (Cosa normale per 50 anni , che ha visto gl’Italiani accettare supinamente la smania toponomastica di attribuire Vie, Piazze etc , persino ad Hochiminh,Stalin, Mao Tse Tung, ed altri figuri sanguinari, già bocciati dalla Storia), vorrei fare qualche osservazione. Se si patteggiasse un contro bilanciamento qualunque da destinare alla memoria del Vs. Sacerdote, si avallerebbe a priori il principio che qualsiasi sparata proposta potrà avere sempre un’ “ accomodamento”. Certo , all’insegna di una malintesa e faziosa solidarietà, c’è già chi la vuol fare intendere una mossa Nord contro Sud e con candida faccia di bronzo ( vedi Campania , Teatro Massimo Bellini di CATANIA) si propone di “ onorare “ qualcuno, vittima sì della mafia, sì del Sud (quindi estraneo alle Vs. sacrosante tradizioni) , ma pur sempre con un marchio di appartenenza politica che vorrebbe arrogarsi l’esclusiva anti- mafia, la cui purezza è anche tutta da dimostrare, stante gli infiniti (Interessi, Donne, Politica…) percorsi della vita (solo a titolo di cronaca basterebbe, tra i vari casi emersi nel tempo riandare ai legami in Sardegna tra Mafia e Sindacalisti CGIL ). C’è ora anche il fratello della vittima che “generosamente concede” ,contro la rimozione della Vs.targa , un gesto simile per il vs.benemerito prete , che per una strana “par condicio” forzata e non credibile “onorato” da mangiapreti, da cultori dell’ateismo, da alleati a chi vuole cancellare i Crocifissi od i semplici simboli cristiani non solo dai luoghi pubblici e da chi professa le più spinte forme di dissacrazione ed insulta continuamente il ns.Papa. Ma tutti i cittadini sani ed operosi devono contrastare la mafia, simbolo d’ incultura, prepotenza, malaffare, e che ha peraltro perso strada facendo l’unica attenuante di una volta, quando surrogava in varie zone l’assenza vera dello Stato, passando poi alla droga senza il minimo rispetto della vita, specie quella dei giovani, dimostrando la massima viltà, illegalità e parassitismo. Quindi, non si può avallare un’operazione che tenga in massima considerazione l’apologia del comunismo, perché tra il serio ed il faceto allora potrei proporre su questo specifico riferimento, con obiettività e senza spirito di polemica o contrapposizione, innumerevoli spazi da destinare al famigerato (secondo il bravo Fini) Benito Mussolini che nel ventennio mise davvero a tacere la mafia, come ormai ampiamente storicizzato, cadendo anche lui vittima, ma sotto i colpi e gli sputi di altri barbari, senza un processo (a Norimberga gli americani lo fecero ai nazisti) . E’ tempo che questa strana democrazia che fa ancora distinzione tra dittature varie sia di natura toponomastica, che ideologica (vedi il reato d’opinione di apologia fascista e non di quella comunista, considerando che l’URSS, la CINA etc tra l’altro, anche dopo la guerra, hanno versato nel mondo fiumi di sangue e che oggi è ben rappresentata dai No-Global e Centri Sociali), raccolga quel senso di oggettiva imparzialità che la Verità invoca. Basta con l’Italia del lassismo permissivo, degli intrighi, del pregiudizio.
Leonida Laconico