Regione Campania: Antonio Valiante su fondo di perequazione e federalismo fiscale

 La vicenda della scuola, per la quale la Regione Campania ha dovuto realizzare un intervento sostitutivo, investendo cospicue risorse per ridurre in parte l’ulteriore precariato derivante dai tagli del governo e per mantenere istituzioni scolastiche assolutamente indispensabili per il nostro territorio, conferma in modo incontrovertibile un trend che vede sempre più un federalismo fiscale al contrario, con lo svuotamento del principio del fondo perequativo. Tale fondo, che in teoria dovrebbe garantire a tutti i cittadini ovunque residenti in Italia uguali risorse per la sanità, la spesa sociale, la scuola, i trasporti, con i tagli effettuati dal governo finisce per non avere più questo ruolo in quanto le Regioni più ricche, disponendo di maggiori risorse, possono facilmente compensare, o le famiglie, godendo di redditi più alti, possono utilizzare servizi privati, mentre le Regioni meno ricche (quelle del Sud) sono costrette o a rinunziare ai servizi essenziali o a prosciugare oltre ogni limite i propri bilanci per compensare i tagli dello Stato. E’ una perequazione al contrario, sicuramente non quella che aveva portato all’istituzione dell’apposito fondo in attuazione del federalismo fiscale. Queste valutazioni possono essere estese a tutti i tagli che sui diritti essenziali di cittadinanza il governo sta effettuando; tagli che di fatto aumentano la forbice tra cittadini del Nord e cittadini del Sud, affermando un progressivo aumento delle differenze non solo economiche ma anche sociali. Il caso – scuola chiarisce in pieno come si va modificando il sistema Italia. La riduzione del personale, infatti, pur se in apparenza generalizzata, diventa tale solo nel Mezzogiorno, perché al Nord la scuola a tempo pieno, realtà da tempo consolidata, corre in soccorso della domanda di insegnamento per la maggiore offerta formativa. Tutto questo ci dimostra che siamo al paradosso per il quale con la perequazione verticale le Regioni deboli perdono ancora di più. E le buone intenzioni sul fondo perequativo restano tali. Ecco perché è necessario fermarsi e riflettersi su questo nodo, che è centrale per il futuro del nostro Paese, partendo da una esigenza che per le Regioni del Mezzogiorno è ormai ineludibile: la restituzione delle risorse che le stesse stanno investendo a difesa ed a tutela dei diritti essenziali dei cittadini, con un incremento adeguato del fondo perequativo a copertura degli sforzi economici sostenuti.Se questa è la partenza del federalismo fiscale, anziché pervenire ad un riequilibrio tra le diverse parti del territorio, che rappresenta la precondizione per un federalismo autentico, rischiamo di avviarci ad un vero e proprio Stato discriminatorio, nel quale ai ricchi si riconoscono sempre maggiori opportunità di chi è meno ricco,  e  le divisioni aumentano a dismisura anziché diminuire.